Doping Ibra, Raiola: “Sono accuse ridicole. Non prende nemmeno l’aspirina”

L’accusa di doping a Zlatan Ibrahimovic arrivata dalla Svezia, ha chiaramente fatto molto clamore. Un fulmine a ciel sereno che ha scatenato l’ira di Mino Raiola, procuratore dello svedese: “E 'ridicolo. I fatti non ci sono. Siamo in grado di dimostrare che non è vero. In tutti i club dove Zlatan è stato è risaputo come lui non prenda nemmeno l'aspirina. Lo scandalo doping alla Juventus era già finito quando Zlatan è arrivato. Abbiamo ricevuto un sacco di controlli antidoping quando giocava nella Juventus. Zlatan è stato testato dalle quindici a venti volte e non è mai risultato positivo”.

Parole che non passeranno certo sotto silenzio. Raiola infatti minaccia di adire alle vie legali: “Gli faremo causa. – continua il procuratore - Io non sono un esperto del diritto svedese, ma abbiamo un avvocato svedese. Ci sono sempre persone invidiose. Forse è un ex atleta che non è riuscito ad emergere, o forse è solo geloso. Quel che so è che quest’uomo ha fatto un grosso errore. Ha diffuso falsità. Egli avrà una vita prima di questa dichiarazione, e una vita dopo”.

Ovviamente lo stesso Ibrahimovic è rimasto sorpreso dalle dichiarazioni di Karlsson: “Ieri ho parlato con lui. – ha concluso Raiola - E’ calmo, anzi è più imbarazzato del calcio di rigore sbagliato ieri sera.” Tutto nasce dalle parole di Ulf Karlsson, un preparatore atletico svedese di 69 anni, che, durante un dibattito, ha pubblicamente accusato Ibrahimovic: Ibra è stato dopato durante il suo periodo juventino. Zlatan mise su dieci chili in sei mesi durante la sua permanenza alla Juventus, credo che fosse dopato o almeno è quello che mi sembra”. Una tesi tutta da dimostrare, visto che Karlsson non avrebbe prove a sostegno delle sue “impressioni”, ma parole che sono bastate a creare un caos mediatico internazionale.

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