Teti, ds europeo. L’Italia, l’Apoel, l’EL e il Siviglia campione battuto
Un ds italiano che ha fatto molto bene all’estero: Domenico Teti. L’ultima esperienza dice Apoel, vittoria campionato e dieci punti nel girone di Europa League, quali ricordi? «Dopo aver vinto il campionato ci siamo qualificati e abbiamo giocato una buona Europa League facendo risultati negli scontri con le grandi d’Europa pensando al pareggio nel preliminare di Champions con l’Ajax o alla vittoria in casa col Siviglia poi campione».
Apoel che dopo la sua partenza si trova quest’anno in difficoltà. «Non conosco le vicende interne in società di questa stagione ma l'Apoel è un club che sa come affrontare le difficoltà, l'area tecnica deve trovare la forza di rimanere lucida e reagire per tornare presto competitivi».
Cosa le ha lasciato l’esperienza all’Apoel? «Una bella esperienza aldilà dei risultati ottenuti perché l’Apoel è ben conosciuta in Europa e il mercato così come il lavoro di scouting si può sviluppare monitorando tanti giocatori dei più diversi campionati. Aver lavorato con giocatori di dodici o più nazionalità differenti è stato impegnativo ma alla fine gratificante perché la vera sfida più difficile è stata quella di costruire una disciplina e una mentalità di gruppo».
Un bel ricordo a Cipro? «L’enorme passione dei ciprioti per il calcio». Una nazione non molto conosciuta dal grande pubblico? «Ma non sottovalutata dagli addetti ai lavori. Un milione di abitanti, molte squadre, partecipazioni europee e tanta passione per questo sport, un potenziale difficile da ritrovare in altre piccole nazioni. Ci sono molti stranieri in squadra, più squadre giocano periodicamente le competizioni europee ed è ciò che ne alza il livello. Se Cipro deciderà di continuare a lavorare con attenzione sul giovane talento potrebbe costruire negli anni un potenziale di crescita maggiore nel panorama europeo».
Un nome di un giocatore interessante? «Piu' di uno, potrei dire Valakari 99 del Pafos giocherà in campionati prestigiosi, ha doti tecniche, fisiche e personalità calcistica che potrà mostrare ancor più all’Europeo 2021 che la sua nazionale finlandese giocherà per la prima volta. Tamara dall’Apoel al Leuven in Belgio, ma stessa proprietà Leicester Se migliorerà in efficacia e nel gioco di squadra potrà fare un ulteriore salto».
Dopo aver vinto il campionato con Sampdoria, Novara e all’estero con l’Apoel quali le aspettative? «Non me ne pongo, è un periodo storicamente complicato, vedremo che cosa accadrà più avanti. Nel frattempo, si studia insieme al mio staff, ogni giorno, calciatori, allenatori, l’Italia l’estero e i differenti mercati europei ed extra e anche i meno tradizionali, ovunque ci sono calciatori interessanti, sta poi a noi dirigenti e allenatori saper costruire il percorso e dare chance a giocatori meno noti ma dal grande potenziale. Sono sempre in contatto col mio network, questo periodo mi ha consentito di allargare il ventaglio delle conoscenze in molti paesi, anche se di recente soltanto attraverso video conference».
Difficile viaggiare «Per chi fa il nostro mestiere viaggiare, osservare calciatori, sviluppare relazioni con i club e con gli addetti ai lavori risulta una componente fondamentale. Abbiamo imparato ad usare meglio i mezzi informatici di comunicazione. Ma tant'è, oggi si sta vivendo una situazione assai difficile il 2020 ci ha fatto ripensare il valore della vita e del benessere e pur continuando a mantenere le adeguate precauzioni il 2021 sarà l’anno del tornare a stare insieme e rincontrarsi negli stadi».
Dalle nostre fonti sappiamo che e’ stato in corsa come Ds della Roma, cosa ci puo’ dire a riguardo? «Nulla da dire al riguardo. Che cosa pensa dei Friedkin? Penso che sia il presidente Dan che Ryan Friedkin sono appassionati e immersi in tutto ciò che è la Roma, due gentlemen con idee molto chiare e innovative per rendere il club solido e competitivo»
Che mercato sarà gennaio? «Scontato dire un mercato di idee e allora perché non lavorare ancor di più e credere nei propri giocatori anche e soprattutto su quelli che al momento sembrano essere sotto rendimento. Fare tanto mercato a gennaio e di questi tempi è pericoloso senza una ragione forte. In realtà tra le grandi in Europa solo chi troverà la formula di tesserare magari un grande talento già a gennaio potrà fare l’affare per il futuro pensando ai Carrascal».
Considerando campionati lontani e meno noti in Italia, un giovane che le piacerebbe vedere in Serie A? «Il talento del georgiano Kvaratskheila 01 del Rubin Kazan». Una scommessa da provare a vincere? «Rendere concreto l'uno contro uno e l’imprevedibilita’ di Zhegrova 99 del Basilea». Parola di Domenico Teti, un ds italiano che all’estero ha fatto molto bene.