Dieci anni fa insieme a Bondy, oggi avversari in finale di Coppa di Francia. In Les Herbiers-PSG Bongongui può riabbracciare l’amico Mbappé

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La finale della Coppa di Francia in programma tra Les Herbiers e Paris Saint-Germain è già di per sé una gara speciale, dal momento che regala un duello imprevisto tra i campioni strafavoriti e gli eroi di un club semi-professionistico che dalla terza divisione francese è riuscito ad arrivare fino all’atto finale del trofeo nazionale. Un match sicuramente suggestivo, soprattutto se si pensa che il Les Herbiers sta lottando contemporaneamente per evitare la retrocessione fra i dilettanti.

Un allenatore di origini sarde in carica da dicembre (che alla vigilia della sfida ha chiaramente detto che ci sono zero possibilità di battere il PSG), una città che sogna e che ha riprodotto anche una copia della Tour Eiffel - quasi a volersi ricordare che è tutto vero - 15.000 abitanti pronti a spingere la squadra fino alla fine di questo incredibile percorso. E a poche ore dal fischio d’inizio è venuta alla luce un’altra storia nella storia, particolare e in linea con il clima di festa in cui tutti stanno aspettando la partita.

Dieci anni fa insieme a Bondy

Protagonista annunciato del match sarà certamente Kylian Mbappé, che per uno strano scherzo della sorte sarà avversario di un calciatore con cui è cresciuto nell’AS Bondy. Dieci anni fa la stella del PSG e Rodrigue Bongongui erano insieme, ora si sfideranno dopo aver preso strade decisamente diverse. Un grande orgoglio per il piccolo club francese in cui i due sono cresciuti, che un po’ sorpresa si troverà a scegliere per chi tifare tra i due calciatori passati dalle loro giovanili.

Proprio nella regione dell’Ile-de-France è nato Mbappé che in seguito ha poi iniziato la sua carriera a Clairefontaine fino ad arrivare al Monaco. L’amico Rodrigue è oggi il miglior attaccante del piccolo Les Herbiers e ancora ricorda bene i tempi passati proprio con il suo prossimo avversario: “Kylian è diventato un giocatore talmente importante che mai avrei pensato un giorno di poterlo ritrovare - ha confessato il giocatore che oggi ha 25 anni, sei in più dell’ex compagno - a 7-8 anni guardava i grandi calciatori in televisione e già riusciva a fare quello che facevano loro. Io ero più grande ma non ne ero capace”.

“Kylian era la nostra mascotte”

“Mbappé si distingueva da tutti noi, aveva delle qualità impressionanti. Nella nostra squadra era come una mascotte. Tutti gli volevano molto bene, era il nostro preferito e il nostro piccolo protetto. Lo accompagnavamo sull’autobus e poi spesso rimaneva con noi a giocare quando finivamo l’allenamento; è sempre stato un ragazzo maturo e tutti quelli che lo hanno conosciuto a Bondy non si sono sorpresi quando lo hanno visto arrivare così in alto e così presto”. A un certo punto le strade dei due si sono separate, con Bongongui che ha così perso di vista “il piccolo fenomeno”, come lui lo chiama.

“L’ho visto diventare grande e per questo provo orgoglio e felicità al pensiero di ritrovarlo nella finale della Coppa. Per ognuno di noi, cresciuto in provincia, giocare allo Stade de France è un sogno e spero a fine gara di poter scambiare la mia maglietta con Kylian. Mi divertirà il fatto di ritrovarlo cresciuto e più alto di me! Sicuramente ora toccherà a me chiedere consigli a lui…”. La finale più in attesa della stagione regala un’atra storia speciale che riguarda proprio l’attaccante del Les Herbiers. Rodrigue non ha avuto lo stesso percorso del suo ex compagno ma è rimasto lontano dal calcio importante e ha vissuto una carriera tormentata. Dopo aver debuttato in League 2 ha visto la sua avventura con il Sedan finire causa bancarotta del club.

Poi un lungo infortunio al menisco - peggiorato anche da un virus - lo ha portato a credere che la sua carriera da calciatore sarebbe finita. In una lunga intervista concessa a Liberation, Bongongui ha raccontato numerosi dettagli della sua vita attuale, della sua grande fede in Dio, della meditazione e delle serie tv dei supereroi che ama guardare su Netflix. Domani di fronte avrà quello che per tanti giovani calciatori è davvero un supereroe, e Rodrigo sarà felice di riabbracciare il suo amico Kylian dopo tanti anni di distanza e due carriere che hanno preso strade totalmente differenti.

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