"Vede cose che gli altri non vedono": Di Maria si prende la Juve, Allegri si gode il suo campione

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"Lui è un campione ed è diverso dagli altri. Per lui è tutto semplice, alza il livello della squadra e tutti gli altri sono più tranquilli. Vede delle cose che gli altri non vedono. Lui appartiene alla categoria dei campioni". Con queste parole Massimiliano Allegri ha descritto Angel Di Maria, autore della tripletta che ha portato la Juventus agli ottavi di Europa League.  

Il suo talento non è mai stato in discussione, ma i primi mesi in bianconero di Di Maria non sono stati semplici. I tanti infortuni, il rosso contro il Monza e il pensiero fisso al Mondiale hanno frenato l'argentino nella prima parte di stagione e in molti si chiedevano quale potesse essere il suo ruolo nella Juve.

Dopo la vittoria in Qatar, a Torino è però tornato un nuovo Di Maria, un giocatore decisivo e capace di fare la differenza. Tra agosto e novembre l'argentino aveva segnato un solo gol,  da dopo il Mondiale ne ha invece già messi a segno sei. Contro il Nantes ha scacciato via tutte le critiche, prendendosi definitivamente la Juventus. 

Di Maria si prende la Juventus

Uno dei mantra del calcio è "può decidere la partita con una giocata". Detto fatto, è quanto accaduto in Nantes-Juventus. Al 5' Di Maria sblocca la gara con il suo sinistro a giro e indirizza la partita con la sua giocata. Fagioli recupera bene palla a centrocampo e serve l'argentino, che - senza pensarci due volte - calcia al volo e mette il pallone all'angolino, Lafont non può arrivarci e la Juve è già avanti dopo solo cinque minuti di gioco. Un gol da campione, che ha impressionato tutti, anche Massimiliano Allegri  

La grande serata di Di Maria è però solo all'inizio. Ai tempi del Barcellona, Pep Guardiola parlando di Iniesta disse: "Andrés non tocca la palla, la accompagna" e la sensazione è che questo valga anche per Di Maria. Come Iniesta, quando El Fideo ha il pallone tra i piedi sembra averla incollata agli scarpini, la porta con sé con delicatezza, ma senza perderla mai.

L'azione che porta al rigore contro il Nantes e all'espulsione di Pallois è il perfetto esempio di quanto descritto. Di Maria entra in area palla al piede, i difensori provano a rubargliela ma senza mai riuscirci. Anche il portiere Lafont prova a intevenire in uscita, ma il pallone non vuole saperne di lasciare il piede di Angel. Con il suo mancino, Di Maria accarezza la palla fino al momento in cui la calcia, anche qui come fosse una carezza. L'unica cosa che Pallois può fare è intervenire con il braccio e concedere il rigore alla Juve. Dagli undici metri è troppo facile per Di Maria segnare il 2-0 e ipotecare la qualificazione.  

 

Nel secondo tempo c'è però ancora tempo per mettere a segno una tripletta e portarsi il pallone a casa. Con un colpo di testa, certamente non la specialità della casa, Di Maria fissa il risultato sul definitivo 0-3 e porta la Juventus agli ottavi di Europa League.

L'obiettivo ora è continuare così, per riportare a Torino un trofeo europeo che manca da ventisette anni e che significherebbe qualificazione alla prossima Champions League. Con un Di Maria formato campione, nulla sembra impossibile alla Juventus di Massimiliano Allegri. 

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