Di padre, in figlio. "E quanto mi sgrida". Anzio, prima rete per Delvecchio jr: "Consigli e corse insieme, ma non ha visto il gol!"

Santa educazione: "Appena finisco gli allenamenti le mando un messaggio, così può chiamarmi". Colpisce il "lei". Già rispettoso fin da giovane: "Ma dammi del tu!". E giù a ridere: "Va bene". Si inizia così, tra un paio di sorrisi. E oltre al "lei" colpiscono un paio di cose. La prima è l'esultanza dopo aver segnato: mani sulle orecchie spalancate. "L'avevo preparata, nello spogliatoio me lo dicevano tutti". Nulla di nuovo, vero? L'altra è il cognome che va sul tabellino: Delvecchio. "Forse parente di Marco...". Parente? Figlio! "Anche se degli anni in cui ha giocato a Roma ricordo poco, ero piccolo". Meglio le ultime stagioni: "Parma, Brescia, Ascoli. Quelle sì, po' meglio". Parola di Nicolas Delvecchio, che oggi segna il primo gol con l'Anzio in Serie D: "Una grandissima emozione, lo cercavo da tanto e ed è arrivato. Sono contentissimo".



Classe '98, (ovviamente) attaccante, giovedì in gol nel 2-2 col Madrepietra. "Come?". "Di testa!". Orgoglio di papà fin da bambino, come racconta in esclusiva su Gianlucadimarzio.com: "Purtroppo non era allo stadio per motivi di lavoro, ma gliel'ho fatto vedere". Di padre, in figlio. Tutto felice: "Dopo aver segnato l'ho chiamato subito". Mai accontentarsi, però: "Mi ha detto che devo segnarne subito un altro". Ambizioso, anche critico: "Quando gioco male, si arrabbia! Mi sprona, mi motiva, mi induce a migliorarmi. I suoi consigli sono motivo d'orgoglio". E che fatica stargli dietro mentre corre: "Eh, quanto va veloce! D'estate andiamo insieme a fare la preparazione, il suo fisico tiene ancora. Parte e scappa via, devo tenergli testa" Somiglianza impressionante tra i due. Stesso fisico, stesse movenze: "Eh sì, uguali".



E Gaetano D'Agostino, allenatore dell'Anzio, se lo gode: "Mi fa giocare spesso, ho bisogno di giocare e spero di continuare così. D'Agostino è una persona eccezionale che lavora molto sui dettagli, migliora i giocatori. In allenamento ti prende da parte e ti fa fare esercizi specifici. E' stato lui a volermi ad Anzio, in estate mi ha chiamato ogni giorno e alla fine ho accettato, l'anno scorso ero alla Lupa Roma e ho sfiorato l'esordio in Lega Pro". Belle parole per l'ex Udinese: "Ha esperienza, capacità, può migliorarmi molto in vari ambiti, sia caratteriali che tecnici". Prima il Palocco: "Ho sempre giocato a calcio, fin da quando avevo 4 anni". Poi l'Ostiamare, il Savio e la Roma: "Ho giocato 3 anni lì, sento ancora Franchi e Alessio Romagnoli, siamo rimasti in buoni rapporti. Mi ricordo anche di Marchizza, l'altro giorno ha esordito in Europa League. Un ragazzo fantastico". Come Nicolas, che oggi segna e sogna seguendo le orme di papà. Educatissimo: "La ringrazio!". Ma niente 'tu', è più forte di lui.

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