Del Piero: “L’Italia deve vincere da squadra, come nel 2006”

Un giorno ancora, poi l’Italia farà il proprio esordio agli Europei nella gara inaugurale del torneo contro la Turchia. Il Corriere della Sera si è rivolto ad Alessandro Del Piero per analizzare la griglia di partenza.

 

 

In prima fila secondo me ce n’è una sola, la Francia. Se si guarda la formazione titolare, pare una selezione ‘all star’. Dietro metto due incompiute, finora, di talento, alla ricerca del primo successo: Belgio e Inghilterra. L'Italia? Dipende da come si comporrà il tabellone, perché in un torneo come questo conta parecchio. Comunque credo che puntare alla final four a Londra sia un obiettivo possibile. Questa è una Nazionale che deve vincere da squadra, come noi nel 2006”.

 

 

L’ex capitano della Juventus ha discusso della stagione appena trascorsa dei bianconeri: “Parlare di colpe non mi pare giusto per Pirlo e per qualsiasi allenatore non esiste una stagione al di sotto delle attese da imputare a un solo componente. Parlerei più di difficoltà della Juve. CR7? È in una fase critica della sua carriera in cui non può fare più le stesse cose di dieci o cinque anni fa, deve riprogrammarsi in funzione delle sue attuali potenzialità che sono comunque elevatissime. Farei sentire importante anche Dybala”.

 

 

Quanto ai progetti del futuro, Del Piero sta frequentando il corso di allenatore anche se non è detto che percorrerà questa strada. A proposito dei suoi modelli, si è espresso così: “La capacità di gestire il gruppo di Lippi, la visione sui ragazzi di Trapattoni, la praticità di Capello, l’umanità di Ancelotti. Bastano? So che non arriva da un momento straordinario, ma Klopp resta un punto di riferimento. In Italia, dico Gasperini”.

L'intervista completa sul Corriere della Sera

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