Del Piero cambia mestiere: "Il golf è uno sport unico e speciale. Tiger Woods? Irraggiungibile"

Una vita nel calcio per poi scoprire che lo sport "unico" è un altro. Alessandro Del Piero ha confessato la sua grande passione per le mazze, le buche e le palline da golf: un amore nato ai tempi dei ritiri con la Juventus, a Châtillon: "

"Dodici anni fa" - si legge nelle pagine de La Stampa -"Era un campetto dietro l’albergo e con il mio amico Alessio Tacchinardi abbiamo deciso di buttarci, nonostante la stanchezza per i primi giorni di preparazione dopo le vacanze. Abbiamo provato i primi colpi, è stato amore a prima vista. Credo che il golf eserciti, per un calciatore, il fascino dello sport individuale: una sorta di solitudine necessaria. Aiuta a concentrarsi, a entrare in una dimensione completamente diversa da quella che si è abituati a vivere in campo. E poi ci sono tutte quelle caratteristiche che rendono unico e speciale questo sport, a cominciare dallo stare all’aria aperta, prendersi del tempo per sé, godersi anche un po’ di silenzio, che non guasta".

Difficoltà in questo nuovo sport? "Non ne ho avute, forse gli sportivi professionisti hanno il vantaggio di esercitare, seppure in ambiti diversi, la coordinazione e la concentrazione. Il vero problema è la pratica. La costanza dell’allenamento è fondamentale e, ovviamente, per motivi di tempo non è sempre possibile". Alex ha anche un "modello" di riferimento: "Sono cresciuto golfisticamente nell’epoca di Tiger Woods, semplicemente unico; ma potrei citarne un altro come “The Big Easy” Ernie Els, campione dallo stile inconfondibile".

Ecco lo "stile" per Del Piero: "E’ un’attitudine, un modo di essere e direi anche di benessere, perché è sinonimo di essere a posto con se stessi, di emanare positività. La moda e l’eleganza sono importanti, ma in campo e fuori per avere stile ci vuole anche tanto carattere. Look sul green? Scelgo quello classico ma non ingessato, molto pratico. E ovviamente occhiali e scarpe Air DP! È la linea che ho contribuito a lanciare, ne sono testimonial. Lavorare in questo settore mi piace, è una grande esperienza. E in campo sono felice di portarmi dietro il lavoro...".

L’Italia ospiterà la Ryder Cup nel 2022: "È una manifestazione straordinaria, esaltante, in cui la tradizione incontra la passione. Saltano gli schemi, il tifo è quasi calcistico. Mi auguro davvero che il golf faccia il salto di qualità con la Ryder e spero che tra i protagonisti ci sia un giocatore italiano, oltre a un grande pubblico che lo possa sostenere. Due cose da copiare all'America del golf? Due cose: avere a disposizione campi pratica che non costino uno sproposito, e sono facilmente raggiungibili da tutti, o quasi. E la grande passione che rende il golf uno sport con un tifo quasi di massa, nelle occasioni importanti come la Ryder"

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