De Zerbi: "Crediamo nel terzo posto, dobbiamo vincere a San Siro"

È un Roberto De Zerbi senza filtri quello che si è raccontato nell’edizione odierna di Tuttosport. L’allenatore dello Shakhtar Donetsk ha parlato della sua idea di calcio, della scelta di andare all’estero e dei preziosi consigli di Arrigo Sacchi. L’ex allenatore del Sassuolo a tutto tondo senza mezzi termini, perché “non mi interessa il consenso a tutti i costi. Non mi piacciono i tifosi da divano, per questo sono contro la Superlega”.

 

Nessun pentimento per la scelta di andare in Ucraina, anzi “Sono contento del club, dei dirigenti, dei calciatori e di come mi seguono”. Il match contro l’Inter è determinante per il futuro europeo: “Dobbiamo vincere a San Siro, lo Sheriff ha fatto saltare il banco. Crediamo nel terzo posto”.

 

"Lo Shakhtar mi ha voluto"

Il pensiero di De Zerbi è focalizzato sul presente e nel fare bene in questa nuova avventura, anche se in futuro il ritorno in Italia non è escluso: “Ci penso, ma non adesso. Ho lasciato l’Italia controvoglia, ma lo Shakhtar è il club che mi ha fatto capire di volermi più di tutti”.

L’allenatore, poi, parla del suo voler incidere sulle decisioni di mercato: “È fondamentale sapere chi alleni. Sacchi, Capello, Conte, Mourinho sono allenatori che hanno sempre cercato di incidere sul mercato”.

 

"Massimo rispetto per Lucescu"

A proposito di Sacchi: “Ci sentiamo. Sarebbe stupido non approfittare di un rapporto privilegiato con un uomo che ha cambiato il calcio”. Infine un pensiero sull’allenatore della Dinamo Kiev Lucescu: “Era l’allenatore del Brescia che adoravo, massimo rispetto per come è ancora sul pezzo a 76 anni”, conclude Roberto De Zerbi.

L'INTERVISTA INTEGRALE NELL'EDIZIONE ODIERNA DI TUTTOSPORT

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