De Rossi: “Fiorentina? Ci sarei andato a piedi, ma prima il patentino”
Daniele De Rossi guarda al futuro, ora che non è più un calciatore. I progetti futuri sono chiari: frequentare il corso e ottenere il patentino da allenatore. L’ex centrocampista della Roma lo ha ribadito a margine del Premio Calabrese, a Soriano nel Cimino in provincia di Viterbo.
“Sto studiando. Guardo partite con il mio staff. Vorrei andare nei ritiri ma causa coronavirus non si può fare. Aspetto con ansia una data per iniziare il corso e prendere il patentino. È difficile parlare prima, per esempio non pensavo Simone Inzaghi diventasse così bravo. Così come Gattuso. Bisogna vedere i risultati, poi si può parlare. Io intanto devo pensare al patentino”.
Alla domanda su come dovrà comportarsi la nuova proprietà della Roma, ha risposto così: “Non lo so, devo prendere il patentino per fare l’allenatore, il patentino da dirigente lo faccio prendere a chi vuole fare il dirigente. Non mi sento di dare consigli particolari, ma per quello che ho sentito il fatto di tenere i piedi per terra credo che alla lunga sia un bene. Fare promesse che non potrebbero essere mantenute è un errore. In una piazza focosa e passionale come Roma accendere gli animi subito e poi non mantenere quanto detto può essere un errore grande. Meglio partire calmi e poi stupire tutti. Totti in società? L’ho sentito due giorni fa ma non abbiamo parlato di calcio. Sono notizie che ho letto su internet”.
De Rossi non ha voluto commentare le voci di mercato attuali, come la possibilità che Dzeko vada alla Juventus: “Il lavoro che vorrei fare io è abbastanza faticoso, mi devo concentrare sul corso e su quello che devo fare io. Il mercato è roba estiva, da giornalisti. Il calcio giocato non mi manca, non tocco un pallone da quando ho smesso”. Sul possibile incarico di allenatore della Fiorentina: “Devo prima prendere il patentino, la Fiorentina è una piazza in cui andrei a piedi. Penso chiunque ci andrebbe, così come altre piazze di Serie A. Ogni allenatore vorrebbe iniziare da piazze del genere”.
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