De Rossi: “La Juve con CR7 punta all’Europa, ma nulla è scritto”
Seconda settimana di ritiro per la Roma, che riprende il lavoro a Trigoria dopo l’amichevole vinta per 9-0 contro il Latina. Una stagione speciale per De Rossi, visto che per lui questa sarà la diciottesima con la maglia giallorossa. È lui uno dei senatori della squadra che in questi giorni fa da chioccia ai molti giovani presenti in rosa: “Bianda è del 2000, Riccardi è del 2001 mia figlia è del 2005 e oggi è anche il suo compleanno. Anche nei contrasti bisogna essere attenti, anche alle parole che si dicono. Il ritiro e stare lontano dalla famiglia non fa stare bene nessuno. Più ti rendi conto che sei vicino alla fine più ti godi ogni singolo minuto. Fai tutto quello che devi fare. Invece da giovane ti perdi un po’ di tra Playstation, social. Da vecchietti al contrario stiamo attenti a tutto” ha detto De Rossi a Roma TV.
Una carriera lunghissima, ma il capitano della Roma segna tra i momenti più importanti uno in particolare: “Diversi momenti mi hanno cambiato. Primo fra tutti quello con Antonio Conte. Ti dice le cose in faccia ed è attento alla preparazione. Cominci a lavorare in maniera diversa. A 34 anni non è detto che tu debba andare più piano degli altri. Lebron James in un altro sport alla mia stessa età fa cose migliori rispetto a quando era giovane”.
Sull’inizio di secondo anno di Di Francesco invece: “La situazione rispetto allo scorso anno è migliorata, anche se comunque lo scorso anno qualcosa l’abbiamo fatto. Quest’anno ripetiamo le stesse cose ed è un bene per i nuovi. Abbiamo iniziato con il grosso del gruppo. Per noi stare qui è un miracolo, non ce ne vogliano gli amici del nord Italia. Il fisioterapista ha i suoi macchinari, noi abbiamo le nostre camere. Anche viaggiare per l’America è affascinante, ma Trigoria è diventata veramente splendida”.
Poi sui singoli. Inevitabile l’argomento Cristiano Ronaldo: “È un beneficio per l’Italia, ma soprattutto per la Juve che l’ha preso. Partiranno con 2/3 piedi avanti. Vincere 7 scudetti significa che stai facendo le cose fatte bene. Significa che hai ammazzato il campionato. Comprare uno tra i primi due giocatori più forti del mondo significa puntare ancora più in alto. Si dovrà ambientare e la squadra si dovrà adattare a lui. Non tutto è scritto, anche se è una squadra che già aveva il vantaggio di essere più forte. Ora con lui l’obiettivo è la Champions League, ma non è scritto che la vincano in Europa come non è detto che vincano il campionato”.
“Pastore? Mi piace come ragazzo. Sono amico di Sirigu e Verratti. Ne hanno sempre parlato come un tipo sereno. È piacevole condividere lo spogliatoio con lui. Deve avere tempo per riprendere il ritmo del campionato italiano. Il Psg come la Juve ammazza il campionato, ma questo è meno allenante. Pastore sta cercando di riprendere l’atleticità idonea per il campionato italiano”.
Infine chiude sulla filosofia di giocare in verticale di Di Francesco: “Cambia molto il modo di giocare in verticale da uno di possesso. Con Conte all’inizio rimani spaesato perché non la tenevamo mai la palla. Lì sta alla qualità del giocatore capire quando bisogna verticalizzare e quando tenere palla per riposarsi”.