Boca Juniors, De Rossi: "Mai un dubbio, volevo solo venire qui"
Una lunga chiacchierata in esclusiva per i soci del club. La prima intervista di Daniele De Rossi al Boca Juniors è un viaggio a 360° tra sensazioni e prospettive.
Dall’ammirazione per Maradona ai motivi che l’hanno convinto a spostarsi in Argentina, fino all’amicizia con Nicolas Burdisso: “E’ un amico mi ha fatto subito sentire a casa”. Trentasei anni e la voglia matta di continuare a stupire: “Perché non sarei dovuto venire. Parliamo di un grande club, qui si punta a vincere e mi sento apprezzato”.
L’amore per la Roma mai in discussione, anche se i gialloblù lo hanno sempre affascinato: “Sin da bambino guardavo la Bombonera e mi entusiasmavo. Si respira passione, una componente fondamentale per il mio modo di interpretare il calcio. Adesso, posso combinare due aspetti: giocare ad alti livelli, nel modo in cui mi piace”. Un’offerta irrinunciabile: “Ne ho avute diverse, eppure chi mi conosce sapeva che volevo solo questa. Alla mia età bisogna essere riflessivi e pensare prima di accettare. Il Boca era in cima alla lista”.
De Rossi è consapevole di aver aperto un varco: “Attorno a me percepisco la curiosità dei colleghi, d’altronde si tratta di un’opzione non frequente. Il mio augurio è di vedere altri intraprendere un percorso simile, dall’Italia o dall’Europa”. Alla Bombonera è sbarcato per sentire il calore della gente, inutile girarci intorno: “Non è tanto lo stadio, ma le persone che lo riempiono. Non vedo l’ora di vederlo pieno e rumoroso. Mi sono emozionato già entrando, ma giocarci sarà un’altra cosa”.
Poi c’è il mito di Maradona: “Ha fatto la storia del calcio. In Italia lo adoravano tutti, non solo a Napoli. Io guardavo ogni cosa lo riguardasse: video, film, partite, documentari. E una grossa porzione della sua vita, fu qui con questa gente, alla Bombonera”. Attualmente il simbolo è Tevez: “Con lui ci ho giocato tante volte, anche ai tempi in cui stava al Manchester. Lo ammiro tanto. Ha deciso di tornare a casa ed è una scelta importante. So cosa vuol dire scendere in campo per la propria gente, sentirsi calciatore, ma provare sulla pelle le emozioni dei tifosi”.
Per De Rossi era un cerchio da chiudere: “Ho realizzato uno dei miei sogni, mi sento felice”. Anche se l’obiettivo principale è sempre il prossimo: “Vincere un trofeo, senza dubbio. Ho trascorso questi giorni tra foto e interviste, ma sono qui per lavorare e non vedo l’ora di iniziare a farlo”. Passano gli anni, ma la grinta è immutata: “Non dirò mai conquisteremo quel trofeo o quell’altro, piuttosto prometto di impegnarmi sempre al 100%. Ho un modo solo di concepire lo sport e il mio lavoro, con professionalità, dedicandoci 24 ore al giorno”.