Grazie Daniele, arrivederci alla prossima

“Guarda lì Noah, quella è la Roma”, poi il bacio allo stemma su un cappello. Il papà con il suo bambino in braccio, la curva Sud. L’amore. C’è quest’immagine che riempie l’addio di Daniele De Rossi alla Roma. Sobrio, contenuto, senza eccessi. Un’ultima partita sotto una costante e leggera pioggia, anche il meteo ha voluto assecondare lo “stile” di Daniele. Un addio però anche molto semplice. Come l’amore. Per la Roma e della Roma per il suo capitano. 

 

22.16, minuto 80 di Roma-Parma. Sono gli ultimi momenti da giocatore della Roma per Daniele De Rossi. La fine di un’era, la fine, forse, dell’ultima vera bandiera di un calcio che non c’è più. Cambio. Fuori De Rossi, dentro Under. Il resto è contorno di una partita che non ha più senso. Il pareggio di Gervinho, il gol vittoria di un “coerente” Perotti, che dopo il 3-2 all’addio di Totti, decide anche l’addio dell’altro Capitano. Poi il fischio finale. Diciott’anni dopo è tutto Daniè, è finita qui. 

In semplicità, come forse lo avrebbe immaginato lui stesso. Magari il prossimo anno, o tra due. Ma non è la sera dei rimpianti, è quella della festa. E lo si capisce dal suo volto. Poche lacrime, tanti sorrisi. Con i compagni, con Ranieri, con Sara e i bambini. Un giro di campo con la sciarpetta al collo e Noah in braccio. Saluti, tanti, parole, nessuna. Ma quell’inginocchiarsi sotto la Curva Sud, l’unico gesto fuori dalla normalità. Ecco cos’è l’amore, ecco cos’è la Roma. Ridi Noah, papà sta solo ringraziando la sua gente. Nessun addio, solo un enorme arrivederci.  

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