De Marino: “Lottiamo per tornare subito in B con la Pro Vercelli”
“Sarò soddisfatto se a fine stagione la Pro Vercelli conquisterà la Serie B e io avrò dato il mio contributo”, deciso e senza peli sullo stomaco. Fuori come in campo, Davide De Marino fa della concretezza il suo mantra. “Difensore tecnico e con la visione di gioco”. Alla Bonucci? “Non scherziamo, il mio idolo è Varanne, ma visto che lui è destro, il giocatore in cui mi rivedo è Romagnoli del Milan”.
Mancino, di impostazione, classe 2000. Uno di quei difensori che oggi si definiscono moderni. Uno di quelli necessari per ogni allenatore, soprattutto per coloro che fanno della costruzione del gioco dal basso l’idea principale. Scuola Juventus perché lì è calcisticamente cresciuto. Ora alla Pro Vercelli. Già lo scorso anno la prima apparizione con i più grandi e il debutto in Serie B: “Un’emozione unica, ma che fatica marcare Kouamé contro il Cittadella. Lo scorso anno in pochi lo conoscevano. Ora che è al Genoa hanno scoperto le sue qualità. Si vedevano da subito, un’atleticità unica”.
Così il suo debutto in Serie B. Quest’anno in Serie C sta trovando continuità, già sei presenze in campionato: “Contro il Novara è stata per me la partita più bella. Merito anche di un gruppo unito. I più grandi ci stanno aiutando. Cambiano i comportamenti e la mentalità tra la Primavera e la prima squadra. Qui cresci veramente. Tra la Serie B e la Serie C c’è tanta differenza. La prima è più tattica, quest’anno invece serve molta più fisicità e corsa. Entrambi i campionati ti rendono più completo”.
Suo mentore Corrado Grabbi, due presenze e un gol nella prima Juventus di Lippi, poi il solito girovagare per l’Italia, prima di diventare un pilastro delle giovanili bianconere. Uno che fa crescere talenti, tra questi anche Davide: “È come un papà, perché tratta i calciatori come figli. Non è solamente un’allenatore, ma è uno che insegna a essere calciatore dentro e fuori dal campo”. Tra loro anche Kean, suo ex compagno nelle giovanili della Juventus: “È un animale. Da piccolo era il doppio di noi fisicamente. Faceva due gol a partita. Era ed è immarcabile. Ci prendeva in giro, ma se lo poteva permettere”.
Qualche gol lo avrà fatto anche a suo fratello gemello: “Da piccoli lui era l’attaccante e io il difensore. Poi ha compiuto la strada che hanno fatto in tanti ed è finito in porta. Ora gioca in Serie D nel Borgaro. Lui tra i due è quello più pazzo e l’ho capito a mie spese nella partita in cui su un calcio d’angolo a nostro sfavore l’ho anticipato facendomi un autogol, per poco non mi uccide”.
Lose yourself and do not miss your chance, cantava Eminem. Uno dei suoi cantanti immancabili nella playlist che ascolta sempre per caricarsi prima di ogni partita. Perditi in te stesso: “Perché prima della partita è necessaria la concentrazione”. E non mancare la tua occasione, non se l’è fatta sfuggire Davide. Alla Pro Vercelli a 18 anni sta costruendo il suo futuro, quello più lontano seguendo le orme di Romagnoli. Quello più vicino ha come obiettivo la Serie B.
Foto di Ivan Benedetto