L'incubo e la rinascita, Silva: "Non dimenticherò il gesto dei miei compagni"

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Il peggio è passato, l'incubo è finito ma David Silva non può dimenticare i mesi più difficili della sua vita. Il figlio Mateo che nasce prematuro di cinque mesi e la paura di perderlo, sentendosi impotente davanti ad una situazione complicatissima. Non c'è tempo di pensare al calcio, Guardiola lo sa e gli concede la possibilità di stare vicino alla propria famiglia.

Su una sedia dell'ospedale di Valencia, lo spagnolo segue sull'i-Pad il match tra Manchester City e Tottenham, è il dicembre 2017 e il fantasista spagnolo non dimenticherà mai quella partita: "Li ho visti giocare per me - racconta Silva ai microfoni del Daily Mail - non lo dimenticherò. Aver visto i miei compagni di squadra e l'allenatore lì per me nel momento del bisogno, è un qualcosa che ricorderò per sempre. Non so come ho fatto a sopportare tutto ciò, è stato il momento più difficile della mia vita. Dovevo concentrarmi sulla mia famiglia e sul lavoro, dormivo e mangiavo male: ero completamente fuori dalla mia routine normale. Il calcio è stata la cosa che mi ha aiutato di più, in quei novanta minuti dimenticavo tutto prima di tornare alla normalità. Quello che mi è successo mi ha insegnato a non pensare alle cose stupide, interessandomi solo a ciò che conta davvero. L'addio alla Nazionale? La mia famiglia è ancora convinta che potrei giocare adesso, ma voglio avere la possibilità di godermi ancora un po' di tempo con il mio bambino quando ci sono le soste".

Lo spagnolo si sofferma poi anche sul suo attuale momento: "Guardiola mi ha messo al centro del gioco, questo mi dà più opportunità di esprimermi. La concorrenza degli altri non mi spaventa, mi sono fissato degli obiettivi rigidi e so cosa è necessario fare bene per migliorare di anno in anno. Per quanto riguarda il derby con lo United, posso dire che quando sono arrivato al City c'era un enorme rispetto per i 'Red Devils', ora penso che sia un po' più il contrario".

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