David Silva e la battaglia di Mateo: "Ero morto di paura, ora sono più forte"

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Dopo dei mesi difficilissimi, David Silva può tornare a sorridere. Il suo piccolo Mateo, nato prematuro e ricoverato in ospedale a Valencia per cinque mesi per delle complicazioni, adesso sta meglio. Il peggio sembra passato e il centrocampista del Manchester City e della nazionale spagnola ne ha parlato a cuore aperto in un'intervista rilasciata al Sun: "Ero morto di paura, è stato un periodo difficilissimo, i mesi più complicati della mia vita. Sono tornato in Spagna e ho parlato con i medici, mi davano risposte diversi e non sapevamo cosa sarebbe successo l'indomani. Quando hai un problema del genere, non puoi concentrarti al 100% sulla tua professione. Quando torni nello spogliatoio - ha aggiunto Silva - e guardi il cellulare, cominci a chiederti: 'cosa sta succedendo? sta migliorando?'".

Durante la battaglia del piccolo Mateo, Silva ha ricevuto da Guardiola il permesso per saltare otto partite e restare vicino alla sua famiglia. Adesso ne è uscito fortificato: "Quando ho qualche problema e mi sento giù, ripenso a tutto questo. Quello che ha passato mio figlio mi aiuta ad essere di nuovo forte". Oltre al ricordo, ovviamente, ci sono le condizioni di Mateo, in deciso miglioramento: "Grazie a Dio ora sta bene. Non lo lascio mai, i dottori stanno facendo tanti esami ma incrocio le dita perché tutto vada bene. Sono molto felice e sarò pronto al 100% per la prossima stagione. Tutto questo ha cambiato il mio modo di pensare, stravolgendo le mie priorità. Ma non ha cambiato il modo in cui vedo il calcio".

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