Dall'azzurro dell'Italia al "Blue" del Chelsea: Vanoli raggiunge Conte nel segno della Nazionale
Quando lo avevano visto aggirarsi per la tribuna dello stadio di Cracovia nei minuti precedenti all'inizio di Italia-Germania (ultima gara del girone dell'europeo under 21), in tanti avevano pensato che fosse lì per ricevere il testimone del ct Gigi Di Biagio. Paolo Vanoli - fino a qualche giorno fa assistente di Ventura in Nazionale - invece aveva già la testa altrove. Sì perché lui è uno di quelli che ha saputo dire no. No alla Federazione, che probabilmente avrebbe voluto affidargli la panchina dell'Under 21 per il dopo Di Biagio in vista dell'europeo casalingo del 2019.
Un no dovuto alla voglia di una nuova avventura, in terra inglese, sponda Chelsea, da assistente di Antonio Conte. Perché anche da giocatore Vanoli ha sempre avuto un certo feeling con l'Europa. Nel 1999 segnò anche un gol nella finale vinta dal suo Parma in coppa UEFA, sintomo che lui all'estero si è sempre sentito a casa.
Ma senza dimenticare la grande capacità con i giovani. Ha fatto tutto il percorso federale, allenando dall'under 16 all'under 19, squadra con la quale un anno fa ha sfiorato l'impresa arrivando secondo all'Europeo di categoria. Ha plasmato il gruppo che quest'anno ha centrato la storica semifinale al mondiale under 20 con Evani in panchina. Identikit mica male per un allenatore giovane come lui.
Ecco perché Conte l'ha voluto nel suo staff, per poterne sfruttare la competenza e la duttilità, la conoscenza del lavoro nelle nazionali straniere e la capacità di saper tirare fuori il meglio dai più giovani. Un mix vincente, che certamente avrebbe fatto comodo anche all'Under 21, ma viste le sue capacità, quello tra la Federazione italiana e Paolo Vanoli è solo un arrivederci, non certo un addio.