Da quella ricerca su Google a una doppietta super, Novara s’innamora di Da Cruz: “Calcio, famiglia e Fifa. Ah, ma quanto è buona la bresaola?”
Meravigliarsi subito, sì: entrare a Novarello provoca questa sensazione. Aria di calcio ovunque. Colori, passione e tanta professionalità. E così immergersi nella casa del Novara è immediatamente una piacevole scoperta. Il posto è perfetto, tra numerosi campi e l'azzurro che brilla sotto il sole. E mentre i ragazzi di Corini si riposano in vista dell'allenamento del pomeriggio, lui ci aspetta seduto nella hole del centro sportivo: "Ciao, sono Alessio Da Cruz". Già, nome italiano e cognome dalla musica latina, il tutto mixato con un DNA olandese. La sua natura, però, è composta principalmente da due elementi: talento e semplicità. Esatto, il ragazzo in questione è quello che sabato ha fatto venire il mal di testa alla difesa dell'Ascoli: doppietta alla seconda partita da titolare in Serie B e via, biglietto da visita imbucato con successo. Dal campo ai microfoni, quelli di GianlucaDiMarzio.com, ai quali Alessio Da Cruz ha concesso la sua prima intervista in Italia. E allora schiacciamo assieme il tasto play e viaggiamo alla scoperta del suo mondo.
Tutti impressionati, "mi hanno chiamato molti amici, è stato un momento unico". Di mezzo, naturalmente, i due gol nell'ultima trasferta del suo Novara. Corini gli ha dato fiducia e lo ha schierato al centro dell’attacco, ai suoi lati Sansone e Di Maniero. Risultato? Wow. Che sballo. Dai video su Youtube con la maglia del Dordrecht in seconda divisione olandese, all’impatto stravolgente con la Serie B: “Qui in Italia è diverso, ci sono meno spazi aperti e si attacca e si difende in continuazione”. Vero, ma quando Da Cruz scala le marce non ce n’è per nessuno. Stile anarchico ma calibrato. Ah, consiglio per tutti i difensori all’ascolto: se questo olandese vi punta non prendetevela, 9/10 salta l’uomo senza problemi. Sgomma. “This is my game”, sì: parlata inglese ma significato universale. “Vado a lezioni d’Italiano durante la settimana per integrarmi sempre meglio”. Questione di crescita e progressi velocissimi. Dalla lingua al campo, passando per un inizio di precampionato decisivo per il suo adattamento all’Italia. “Ho avuto qualche difficoltà, ma l’ambiente intorno a me è stato fantastico. Davvero eccezionale”. E il merito è proprio del Novara, brava ogni anno a scoprire da talenti direttamente dai vari campionati d’Europa.
Basta un click
Il colpo di fulmine esiste, vero Alessio? "Quando il mio agente mi ha comunicato dell’interesse del Novara ho cercato su Google come fosse la squadra che mi stava corteggiando”. Motore di ricerca, sei lettere azzurre e via:“Sì, è bastato un click, questa posto mi ha conquistato subito. Dal fascino dell’Italia alla bellezza della struttura, Novarello è un posto favoloso”. Sensazioni giuste, da cogliere al volo: “Il clima è perfetto, c’è il sole e viene facile allenarsi”. Da una cultura all’altra, vedi Italia e leggi cibo: “Viva la pasta. Poi mangio sempre la bresaola, è buonissima”, gusti alla Inzaghi, ma ruoli diversi: “Amo partire dall’esterno, punto l’uomo e mi accentro col destro”, ma non solo. Corini, infatti, nell’ultima partita lo ha schierato centrale nell’attacco a tre. Colpo di testa e tap in dopo la respinta di Lanni. Rimonta e primi tre punti. E soprattutto Da Cruz uguale MVP. Ah, volete memorizzare la sua giocata tipo? Semplice, basta tornare indietro col telecomando al 45’ del primo tempo contro l’Ascoli: percussione, 60 metri col pallone tra i piedi e tocco sotto dolcissimo. Roba che se entra…
Sognando Dybala
Serie B e Champions, è tempo di italiane: “La mia preferita è la Juve, Dybala è pazzesco. Ma il mio giocatore preferito è Cristiano Ronaldo. Senza dimenticare Quincy Promes, olandese dello Spartak Mosca”. E se con i paragoni è meglio andarci piano, con le debite proporzioni qualche somiglianza a CR7 c’è. Perché Da Cruz infiamma, attacca la profondità e si accentra ad una velocità superiore al normale. Stile olandese sfumato dalle origine capoverdiane e portoghesi. Ovvio, Alessio tatticamente col tempo si evolverà, ma la sua anarchia equilibrata per il Novara si è già trasformata in pregio.
Ragazzo? No, papà
20 anni di una vita intensa. Talento della generazione 1997, dall’accademia dell’Ajax fino all’esordio in Eredivisie col Twente: “Ho giocato assieme a Ziyech, un bravo ragazzo e un giocatore super”. A Novara, invece, Da Cruz ha legato tanto con Chajia: “Io e Moutir parliamo la stessa lingua, viene spesso nel mio appartamento a trovarmi. Ci divertiamo a giocare a Fifa”. Joystick in mano e musica nelle orecchie per staccare un po’, pensando alla famiglia: “Sono papà e ho già una bambina, adesso verrà a trovarmi qua con la mia compagna”. Amore e velocità, thats' Da Cruz: la nuova stelle del Novara.