Da Palermo... al Bernabeu! Sallai contro il Real Madrid: "Ho chiesto la maglia a Modric. Ronaldo e Marcelo..."

A inizio agosto, Roland Sallai, si allenava al massimo pur di conquistarsi il posto nel Palermo di Tedino. In Serie B. Mercoledì, Sallai, ha debuttato in Champions League con la sua nuova squadra, l'Apoel. Il dove ce lo ricorda lui in esclusiva. "Al Bernabeu! Un sogno indescrivibile...". Mica male contro i campioni d'Europa in carica. "Giuro, saresti dovuto essere accanto a me per capire esattamente ciò che si prova. Uno stadio maestoso che ti travolge. Per non parlare di come ti batte il cuore appena parte l'inno della Champions...". Il più forte è quello con quattro Palloni d'oro in camera. Sallai spiega: "Non ci sono dubbi: Ronaldo. Perché tu te l'aspetti forte, fortissimo... Ma appena lo affronti, è ancora più forte. Sembra una banalità, ma non lo è. Lo guardi, ti giri, poi ti rigiri ed è sparito, è da tutt'altra parte e sta per segnare. Oltre al fenomeno portoghese, dico anche Marcelo. E' il migliore nel suo ruolo".

Ma la maglia, a fine partita, l'ha chiesta al genio del centrocampo. "Ho scambiato la maglia con Luka Modric, un onore per me. Con lui ho avuto modo di scambiarci qualche battuta in campo, ma giusto un paio di frasi, nulla di più per ora. Al ritorno, magari ci scapperà qualche parola in più, dato che mercoledì è stato il mio primissimo approccio con dei mostri sacri di questo livello".

Sallai all'Apoel. Sallai in Champions. Ma Palermo non si dimentica. "Palermo è una grande piazza. L'ho avvertito subito appena vi ho messo piede un anno fa. Lì ho avuto modo di crescere e imparare tantissime cose. Ringrazierò sempre i rosa per avermi dato l'opportunità, a 19 anni, di approcciarmi alla Serie A. Lì mi sono trovato bene, e mi riferisco sia al club che alla città. Adesso, però, il mio pensiero è totalmente rivolto all'Apoel e alla stagione che mi attende".

Per il momento, bilancio positivo. "Fin qui ho giocato due partite su due: nell'esordio assoluto, sabato scorso, ho segnato e propiziato un rigore nella vittoria contro il NEA Salamina. In Champions, al Bernabeu, ho giocato per poco più di un'ora. Sto crescendo, sto migliorando l'intesa con i compagni e do il massimo in ogni allenamento. Non nascondo che devo riacquistare il ritmo partita, com'è normale che sia: spero di raggiungere quanto prima la migliore forma atletica. Ho saputo che ho totalizzato otto chilometri in un'ora durante il match col Real, ma sono statistiche queste che so di dover migliorare".

Nel mondo di Roland Sallai. Uno che "sono cresciuto a pane e calcio". Ce lo svela: "Mio padre, Tibor, è stato un centrocampista, e mio zio Sandor ha partecipato a due edizioni dei Mondiali. Il mio sogno nel cassetto è sempre stato quello di divenire un calciatore professionista. Focalizzavo questo obiettivo in quei pomeriggi, dopo la scuola, che ognuno di noi trascorre con gli amici a giocare a calcio. Il mio ruolo? Sì, sempre l'attaccante o, comunque, la seconda punta". Anche trequartista. E il suo idolo è la perfezione di quel ruolo lì. "Il mio giocatore preferito è ed è sempre stato Andres Iniesta. La sua tecnica è una rarità, così come l'intelligenza delle sue giocate e dei suoi passaggi. Per un certo periodo della sua carriera, ha giocato da trequartista al Barcellona e per me è stato un punto di riferimento in tutto e per tutto. Poi, ovviamente, ci sono dei giocatori che non puoi evitare di guardare, seguire, studiare, perché da loro apprendi sempre qualcosa: parlo di gente come Paulo Dybala, Neymar". E Cristiano Ronaldo ovviamente. "Lui me lo sogno ancora di notte! Dopo mercoledì penso sia il minimo...". Piacevoli 'incubi' da Champions.

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