Da Nagelsman a Demirbay: i segreti dell'Hoffenheim, per la prima volta in Europa
L'1-1 contro il Colonia ha proiettato l'Hoffenheim verso la prima, storica qualificazione europea della sua storia. E l'aritmetica Champions League sembra ormai anch'essa a un passo, visto che l'Hertha Berlino quinto paga più di dieci punti di svantaggio dalla squadra di Nagelsmann. Ah, Julian Nagelsmann: farà 30 anni a luglio30 anni a luglio ed è riuscito dalla panchina a rivoluzionare in appena un anno la squadra di Sinsheim, salvandola dalla retrocessione, prima, poi tenendola nelle zone altissime della Bundesliga. Qualche sperimentazione tattica e giocatori giovani estremamente adatti alla sua idea di gioco, frizzante e offensiva: il capolavoro è servito.
Demirbay, l'uomo chiave - In pochi si aspettavano che Kerem Demirbay potesse avere un così importante impatto con il campionato tedesco. In estate era arrivato dal Fortuna Dusseldorf, finito dei bassifondi della Zweite Liga, dove aveva mostrato lampi di classe, ma sarebbe stato impensabile immaginare numeri del genere alla prima, vera stagione della carriera in Bundesliga: 6 gol e 7 assist, perlopiù decisivi, che si aggiungono a un'intelligenza tattica da giocatore ormai maturo (è un 1993). Il turco nato a Herten, in Germania, è stato scaricato dall'Amburgo - pagato dall'Hoffenheim appena 3 milioni - e Nagelsmann lo ha trasformato nel faro del suo gioco: quasi ogni palla destinata alla porta avversaria passa dai suoi piedi e la fantasia che Demirbay esprime sulla trequarti ha contribuito a sbloccare diverse situazioni intricate in stagione. Tre i gol nelle ultime due partite (decisivi, appunto, per l'Europa), l'ultimo, quello dell'1-1 di Colonia, segnato al 93': chiamatelo sorpresa.
Le mosse tattiche del capolavoro - Sono piccole (ma decisive) le accortezze che Julian Nagelsmann ha adottato sulla sua creatura. In prima battuta ha cominciato da subito a giocare con la difesa a tre, atteggiamento tattico che solo da quest'anno sembra aver attecchito in Bundesliga. La mossa che dato una svolta alla solidità della squadra è stata l'arretramento di Vogt, prima mediano di rottura, nel ruolo di centrale difensivo: qualità aggiunta nel reparto arretrato, sommata alla fisicità di Hübner, acquistato con lungimiranza dall'Ingolstadt, e Süle, prossimo difensore del Bayern. Fatta eccezione per Sandro Wagner (11 gol in stagione), sempre adottato come prima punta, e Rudy (anche lui andrà al Bayern), stabile davanti alla difesa, difficile parlare di "ruolo" per gli altri elementi dell'undici di Nagelsmann: da Kramaric a Demirbay, da Amiri a Zuber, tanti centrocampisti offensivi sono stati adattati alle esigenze tattiche della squadra. Spesso anche in campo con il 3-1-4-2, l'Hoffenheim non è parso quasi mai poco equilibrato o sbilanciato: i 17 risultati utili consecutivi di inizio stagione ne sono una conferma. E ancora di più lo è la qualificazione europea, che adesso è realtà.