Da Lasagna a Barak, passando per Torreira: la top 11 delle sorprese di questo 2017

h1 style="text-align: center;">Cragno

Per chi ha seguito attentamente la Serie B nella passata stagione non può essere una sorpresa, semmai una piacevole conferma. Il salto di categoria non lo ha spaventato, il passaggio a Cagliare nemmeno. Alessio Cragno sta dimostrando di essere uno dei portieri più interessanti del nostro campionato. Da piccolo si divertiva a vedere Higuita, ora si ispira a Casillas. In un anno ha conquistato la promozione in Serie A e la convocazione per l’Europeo Under 21, dopo questo 2017 potrebbe puntare ancora più in alto.



Romulo

Quando si parla di Romulo è impossibile non avere negli occhi le immagini di quel treno che a Verona portava rifornimenti continui a Toni e macinava chilometri sulla fascia. Era la stagione 2013/14, da allora l’esterno italo-brasiliano era sparito dai radar. Troppi infortuni, troppa sfortuna. Quest’anno però sembra rinato, tornato ai livelli di quella stagione che lo portò alla chiamata della Juventus. Una seconda grande occasione per Romulo, autore di un 2017 da protagonista.



Skriniar

Qualcuno potrebbe storcere il naso vedendolo tra le sorprese, perché anche nella passata stagione alla Sampdoria aveva fatto molto bene. Alzi la mano però chi si aspettava una partenza del genere con la maglia dell’Inter. A Milano Skriniar fa rima con muro. Dalle sue parti non si passa, in più ha anche il vizietto del gol. Caratteristiche che lo hanno rso uno dei difensori più apprezzati di questo avvio di stagione.



Nuytinck

Era partito a razzo, poi si era un po’ perso. Come tutta l’Udinese d’altronde. Difendeva e attaccava, con le movenze di un attaccante navigato sotto porta. Col passare delle settimane si era eclissato, l’arrivo di Oddo lo ha revitalizzato facendolo tornare ai livelli di inizio stagione.




Luis Alberto

Voleva lasciare il calcio, ora incanta di nuovo con le sue magie. E’ la sorpresa delle sorprese. Da oggetto misterioso a fenomeno, il passo è stato breve. Gol, assist e giocate spettacolari. Bello da vedere e concreto sotto porta: una metamorfosi che lo ha portato anche alla prima convocazione con la Spagna che potrebbe significare pass per il Mondiale di Russia. Il ‘principe pigro’ come lo chiamavano in patria ha iniziato a correre e non vuole più fermarsi.



Barak

Ad ottobre 2 reti consecutive del gioiello ceco avevano regalato 6 dei 12 punti conquistati fino a quel momento dall’Udinese. Un bel modo per farsi conoscere quello scelto da Antonin Barak, che prima di diventare un calciatore professionista ha dovuto superare una sindrome da affaticamento cronica in giovane età. I medici e la forza di volontà lo hanno aiutato a rimettersi in piedi, ora il centrocampista classe ’94 è uno dei punti fermi in casa Udinese.



Barella

A Cagliari gli vogliono bene da sempre, infatti lo chiamano in modo affettuoso ‘Barellino’. D’altronde i motivi per essere apprezzato dai tifosi rossoblu sono tanti: primo perché a Cagliari Barella ci è nato e cresciuto. Fin da bambino, quando si allenava nella scuola intitolata a Gigi Riva, uno che da quelle parti è una leggenda vivente. E con ‘Rombo di Tuono’, Barella condivide anche la soddisfazione di essere stato convocato in Nazionale. Un passo importate per il giovane centrocampista pronto a consacrarsi definitivamente.



Veretout

L’etichetta di ‘enfant prodige’ se l’era staccata già da un bel pezzo, ma in Italia Jordan Veretout ancora non aveva mostrato il suo potenziale. Ci ha messo poco a farsi conoscere, giusto qualche partita per far capire di essere un centrocampista completo. Quantità, qualità e un senso dell’inserimento fuori dal comune. Non a caso i gol segnati finora sono già 3. Bottino niente male per il francese, che fino a qualche mese fa era ancora sconosciuto ai più.




Torreira

Una parola per definirlo: ‘motorino’. Instancabile rende ancora meglio l’idea. Il centrocampista uruguaiano non si ferma mai. Corre corre e la Sampdoria ringrazia, anche per i suoi gol: 3 al momento. Talento nascosto emerso all’improvviso e pronto a ad aiutare la squadra di Giampaolo ad uscire dal momento complicato dopo l’avvio sorprendente. Un po’ come lui.



Palacio

Ormai lo conoscono tutti. Ormai si sono un po’ tutti innamorati di lui. Sarà per la sua treccina o per la sua instancabile voglia di aiutare i compagni. Resta il fatto che la Serie A ha imparato ad apprezzarlo e all’inizio di quest’anno stava già covando l’idea di tributargli il giusto saluto per uno che ha dato tutto fino alla fine della sua carriera. L’argentino però ha sorpreso un po’ tutti, ha fatto capire che per i saluti c’è ancora tempo. Perché la sua treccina svolazza ancora qua e là con una velocità da far invidia anche ad un ventenne. E la freddezza sotto porta poi è ancora quella dei tempi migliori. Niente addio allora, ‘don Rodrigo’ ha ancora molto da dare.



Lasagna

Nella stagione 2012/13 giocava in Serie D, ora segna a raffica in A. Sono lontani i tempi per cui veniva notato solo per il suo cognome: Kevin Lasagna aveva imparato a farsi apprezzare già ai tempi del Carpi, ma quest’anno con la maglia dell’Udinese si sta superando. I numeri parlano per lui: 5 gol nelle ultime 5 di campionato, non poteva chiedere un finale di 2017 migliore.







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