Dal primo esame di giurisprudenza al professionismo: la storia di Cyriel Dessers

Cyriel Dessers

Ormai lo sanno tutti. Cyriel Dessers, attaccante della Cremonese, da bambino ha fatto la comporsa in una serie tv belga, "Zone Stad", un fiction che potrebbe ricordare il nostro "Distretto di Polizia". La parentesi "attore", però, si era aperta soltanto perchè alcuni amici di famiglia lavoravano in quel settore. Cyriel è molto di più: la sua storia.

 

 

Sebbene sia cresciuto tra mucche e contadini a Vechmaal, un paesino di appena 600 abitanti sperduto nelle Fiandre, il pallone ha preso subito il sopravvento, come ci ha raccontato il fratello minore Emile in esclusiva ai microfoni di gianlucadimarzio.com. Papà Herwig giocava a futsal e c’era sempre tempo per organizzare un 2v1 nel giardino di casa: lui contro il fratellino e il padre. E chissà quanto divertimento nei viaggi a Londra per andare a trovare i parenti: “Nostro zio lavorava come volontario al Chelsea e quando Cyriel aveva circa 12 anni ha fatto un camp estivo con i Blues. Ha imparato molto da quell’esperienza. Siamo andati a visitare anche Stamford Bridge, da piccolo era un grande tifoso ma il suo idolo era Henry...”. E non è finita qui: “Abbiamo fatto anche un viaggio in Italia e quando siamo stati a Milano abbiamo assistito alla presentazione di Ronaldinho a San Siro. 

 

 

Dalle campagne del Belgio ad alcuni degli stadi più importanti d’Europa, come un in film. Ma l'abbiamo già detto. Il suo sogno non era diventare un attore: o il calciatore o l’avvocato. Cyriel, infatti, aveva deciso di iscriversi alla facoltà di giurisprudenza mentre giocava con le giovanili del Leuven, squadra che militava nella quarta serie all'epoca. Era il 2014, l’anno della svolta: “Salve, vogliamo il vostro attaccante”. In società probabilmente non avevano capito e allora qualche giorno dopo arrivò la chiamata direttamente sul telefonino dell’attaccante: era l’allenatore del Lokeren, ai tempi tra le 5 migliori squadre del Belgio: "Da lì a poco Cyriel avrebbe avuto il suo primo esame universitario guarda caso lo stesso giorno del primo allenamento con la nuova squadra". Prendere o lasciare

Lasciati abbastanza velocemente gli studi comincia il suo viaggio: dopo il Lokeren, nel 2016 arriva il trasferimento in Olanda al Nac Breda con cui segna 29 gol in 40 partite ottenendo la promozione in Eredivisie. Poi l’Utrecht, dove incontra quello che ancora oggi è il suo allenatore preferito: Eric ten-Hag (oggi al Manchester United). I due erano anche vicini da casa. Il passaggio del coach all’Ajax, però, corrisponde al primo momento buio della carriera di Dessers: gioca e segna poco. Nel 2019 passa all’Heracles Almelo, dove rinasce: il campionato viene fermato per la pandemia quando lui è il capocannoniere del campionato olandese.

  

 

Un bel biglietto da visita per tanti club esteri: “Anche il Torino quell'estate si era interessato a lui”. L’impatto economico del Covid-19, però, ha fatto sì che non se ne facesse nulla. Tornato in Belgio al Genk, si è messo in luce in prestito al Feyenoord nell’ultima Conference League di cui è stato il bomber assoluto con 10 reti (meglio di Abraham). Tutto questo con l’esordio con la nazionale nigeriana sullo sfondo, Paese da dove viene mamma Sophia.

Uscito sconfitto dalla finale contro la Roma nell'ultima stagione, stavolta il trasferimento in Italia diventa realtà. Appena arrivato Emile gli ha consigliato di imitare i big belgi del nostro campionato: “Prendi il numero 90 come Lukaku e De Ketelaere...”. Detto, fatto. E se la Cremonese lo ha voluto come attaccante per la lotta salvezza un motivo ci sarà: "Anche nella stagione in cui sono stato capocannoniere in Eredivisie avevo segnato solo 1 gol agli inizi..." aveva dichiarato qualche giorno fa.

La traversa e le rovesciate alla seconda giornata proprio contro la squadra di Mourinho sono state solo un assaggio: Cyriel Dessers è molto di più. E anche Lukaku e De Ketelaere non hanno proprio cominciato benissimo...

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