Cristiano Ronaldo: "Tradito dal Manchester United. Sono stato vicino al City..."
In un'intervista esclusiva rilasciata a Piers Morgan, nel programma e formato "Uncensored" per il "The Sun", Cristiano Ronaldo ha rilasciato alcune dichiarazioni riguardanti il suo ultimo periodo in Inghilterra. Una confessione dai toni forti: "Il Manchester United mi ha tradito".
Cristiano Ronaldo vicino al City: "C'è mancato poco"
Tante le critiche rivolte in questa intervista al Manchester United e al modo in cui è stato trattato in questo anno e mezzo dal suo ritorno con la maglia dei Red Devils. E pensare che per CR7 era aperta la porta dei rivali del City: "Onestamente, ci sono andato davvero vicino. Ne hanno parlato molto, Guardiola lo ha anche detto qualche settimana fa, ma quando ho sentito che lo United poteva tornare a prendermi, il mio cuore, i miei sentimenti, la storia che avevo già scritto con loro, queste componenti hanno fatto la differenza, insieme ovviamente a Sir Alex Ferguson. Sono rimasto sorpreso dell'epilogo, ma allo stesso modo conscio della scelta fatta con il cuore".
Il motivo del mancato trasferimento ai Citizens fu proprio lui, Sir Alex Ferguson, suo storico allenatore allo United, che volle a tutti i costi strapparlo subito allo Sporting Lisbona: "Lui fu cruciale per dire di no al City e tornare allo United. Ho parlato con lui e mi disse chiaramente: «Tu non puoi andare al City». Io gli risposi: «Ok, Boss!» (ride, ndr)".
"Alcune persone non mi volevano allo United già dall'anno scorso"
"Lo United ha cercato di costringermi ad andarmene. Non solo l'allenatore, ma anche altre persone intorno al club. Mi sono sentito tradito. Sento che alcune persone non mi vogliono al Manchester United, non solo quest'anno ma anche dalla scorsa stagione. Sono diventato la pecora nera".
"Non ho rispetto per chi non ne ha per me"
Il calciatore portoghese ha espresso anche tutto il suo rancore verso Erik ten Hag: "Non ho rispetto per lui perché non mostra rispetto per me. Se non hai rispetto per me, non ne avrò mai per te”. Come diceva Picasso, devi distruggerlo per ricostruirlo e se iniziano con me, per me, non è un problema.
"Dopo Ferguson zero progressi..."
Poi il commento sulla scelte della società: "Da quando Sir Alex Ferguson se n'è andato non ho visto evoluzioni nel club, i progressi sono stati zero. Dopo l'esonero di Solskjaer hanno preso Rangnick, una scelta che nessuno ha capito. Se non sei nemmeno un allenatore, come farai a diventare il numero uno del Manchester United? Lo chiamavo Boss perché ho chiamato così tutti gli allenatori che ho avuto in carriera, è una questione di rispetto, ma io non lo sentivo come un Boss. Non l'avevo mai sentito nominare, mi ha sorpreso molto quella scelta".
"Niente è cambiato, la palestra, la cucina, i cuochi. Sfortunatamente vedo le stesse cose che vedevo quando ero più giovane. Sir Alex Ferguson sa meglio di chiunque altro che il club non è sulla strada per tornare a essere chi merita di essere. Lui lo sa. Tutti lo sanno. Se ci sono persone che non lo vedono è perché non vogliono vedere, sono ciechi".
"Come diceva Picasso..."
Sui tifosi, invece: "Sono sempre dalla mia parte. Lo sento che ogni volta che esco, quando cammino per le strade, i tifosi vengono da me e apprezzano quello che faccio per il calcio. I tifosi per me sono tutto. Questo è il motivo per cui concedo questa intervista, perché penso che sia il momento giusto per esprimere la mia opinione".
"Amo il Manchester United, amo i tifosi, sono sempre dalla mia parte. Ma se vogliono fare diversamente... devono cambiare tante, tante cose. Come diceva Picasso, devi distruggere per ricostruire e se vogliono farlo per me non è un problema".
"Ai Glazers non importa del club"
In aggiunta, tra le varie dichiarazioni, CR7 ha avuto modo di commentare anche l'operato della famiglia Glazer, i proprietari del Manchester United: "A loro non importa del club. Non gli importa dello sport, secondo me. Lo United è un "marketing club", prendono i loro soldi dal marketing. Lo sport lo trascurano. Non ho mai parlato con loro, hanno trascurato tutta la parte sportiva del club". Il portoghese ha avuto modo di commentare anche le sensazioni negative dei tifosi sui Glazer, secondo cui i proprietari non spenderebbero abbastanza per calciatori e strutture: "I tifosi hanno sempre ragione. Loro conoscono la realtà dei fatti: vogliono il bene del club quanto lo voglio io, per questo sono tornato qui. Ma in società accadono certe cose che non aiutano lo United a raggiungere un livello alto, il livello di City, Liverpool o anche dell'Arsenal. Sarà difficile vedere il Manchester United in testa alla classifica nei prossimi due o tre anni".
Cristiano Ronaldo ha anche aggiunto un episodio legato alla malattia di sua figlia: "Mia famiglia era in ospedale. Ho parlato con la dirigenza e il presidente del Manchester United e sembrava non mi credessero. Mi ha davvero ferito perchè hanno dubitato delle mie parole. Ho sofferto molto. Siamo stati in ospedale una settimana per un grande problema. Non ho fatto la preparazione estiva per questo motivo, non potevo lasciare la mia famiglia".
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