Criscito e il Genoa: una storia d’amore lunga vent’anni, conclusa con un rigore: "Caro Genoa, ti amo"
È arrivato ‘bambino’, saluta da Capitano. In campo, uomo fuori. Vent’anni dopo il primo incontro: nel mezzo esordi, prime volte, i no alle tentazioni, addii e promesse (mantenute). Quella di Criscito al suo Genoa, storia di un amore che dura da vent’anni e che non finirà mai. Intanto, questa sera, ha salutato il suo pubblico con un calcio di rigore segnato al 95', dopo 3' dal suo ingresso in campo, che ha regalato la vittoria finale al Genoa per 4-3 contro il Bari.
Da Napoli a Genova, sola andata: estate 2002, l'arrivo al Genoa
Nato a Napoli il 30 dicembre del 1986, è nel 2002 che Criscito incrocia per la prima volta il suo cammino con quello di Genova: Claudio Onofri - ex giocatore del Genoa e allora Responsabile del Settore Giovanile rossoblu - capisce che Mimmo ha qualcosa in più degli altri e decide di portare l’allora sedicenne Mimmo a Genova per farlo crescere maglia del Grifone sulle spalle.
Genoa-Cosenza (3-0): 7 giugno 2003, il debutto in Serie B
Passa un anno e in una delle ultime partite della stagione, col Genoa già matematicamente retrocesso, a Marassi con la maglia numero 24 sulle spalle fa il suo ingresso in campo Domenico Criscìto: come dirà il telecronista spostando in avanti l’accento di un allora giovane e ‘sconosciuto’ Mimmo, pronto ad iniziare la sua bellissima storia in rossoblu. Un sogno, quello di diventare calciatore, che stava iniziando a prendere forma. L’esordio al Ferraris col Cosenza il primo passo di una strada ancora lunghissima da percorrere, ma che già si incominciava a intravedere e iniziava a tingersi di rossoblù.
Genova-Torino: andata e (doppio) ritorno
Strada che, dopo l’esordio in Serie B e due anni in rossoblù, lo porta a ricevere la chiamata della Juventus: è il 2004 quando Mimmo lascia Genova direzione Torino, dove nei due anni successivi vince un Campionato Primavera ed un Torneo di Viareggio, giocando sempre e solo in Primavera. È tempo di farsi le ossa, e il luogo giusto è ancora una volta Genova. Trentasei le presenze e quattro i gol nella stagione 2006/07, quella dell’ultimo ritorno in A del Grifone con Mimmo protagonista. Stagione al termine della quale Domenico riprende la strada per Torino: nove le presenze tra campionato e Coppa Italia in un anno, al termine del quale arriva il definitivo ritorno al Genoa.
Lazio-Genoa (1-2): 13 gennaio 2008, prima in A col Genoa
Dopo l’esperienza alla Juventus Mimmo torna al Genoa che lo riaccoglie a casa, Gasperini in panchina si affida a lui e lo rilancia subito. L’amore tra Mimmo e il mondo rossoblù cresce giorno per giorno: società, allenatore e tifosi coccolano il futuro capitano rossoblù, che col
grifone sul petto trova il suo primo gol in Serie A.
Genoa-Palermo (1-0): 1 febbraio 2009, primo gol in Serie A col Genoa
È la stagione del sogno Champions cullato fino all’ultimo dai ragazzi di Gasperini, quella del Genoa quarto in classifica impegnato nella lotta con la Fiorentina di Cesare Prandelli. A regalare una vittoria importantissima per continuare a sognare e proprio Mimmo: 1-0 a Marassi contro il Palermo, primo gol in A col Genoa per Criscito e sogno Champions del Genoa che continua. Da un gol ad un altro, quello del 22 novembre del 2009 - in casa del Livorno - per Criscito sarà invece l’ultimo gol in maglia rossoblu prima della partenza per la Russia, destinazione San Pietroburgo. Dopo sei anni e mezzo in rossoblù, con in mezzo le esperienze alla Juventus, Mimmo decide di provare un’avventura lontano da casa.
Genoa-Cesena (3-2): 22 maggio 2011, il saluto al Ferraris
“Ovunque andrai nel cuore resterai” il messaggio in rosso e blu, su telo bianco, appeso in Gradinata Nord per il capitano, pronto ad iniziare la sua nuova avventura allo Zenit. Un messaggio d’amore per chi, anche se lontano, non verrà dimenticato. 22 maggio 2011, ultima gara della stagione: Genoa-Cesena finisce 3-2. Al triplice fischio Criscito inizia ad applaudire un Ferraris impegnato a scandire il suo nome: Mimmo sa che un pezzo di cuore resterà in quella città che lo ha prima adottato e poi fatto sentire a casa, e in quel club che da ragazzino lo ha fatto diventare uomo. La scelta è fatta, San Pietroburgo lo aspetta, ma in quello stesso giorno Mimmo decide di fare anche una promessa a se stesso, e a tutto il mondo rossoblù. Quella, un giorno, di tornare a Genova e al Genoa, dove ha lasciato il cuore.
Genoa-Torino (1-2): 20 maggio 2018, il ritorno a casa
Promessa che Criscito non ha mancato di mantenere. È il 20 maggio del 2018 quando Mimmo - dopo 7 anni, 224 presenze, 20 gol e 5 titoli alzati al cielo fascia da capitano al braccio - fa ritorno a Genova. T shirt bianca sotto alla giacca blu, maglia rossoblù del Genoa tra le mani, Criscito prima di Genoa-Torino riabbraccia i suoi tifosi salutandoli sotto alla Gradinata Nord. Una scelta di cuore quella di tornare al Grifone, nonostante la proposta dell’Inter e quella di rinnovo dello Zenit. Una decisione annunciata dallo stesso giocatore con un lungo post su Instagram: “7 giugno 2003: esordivo con questa maglia a 16 anni.. una maglia che è sempre rimasta nel mio cuore, un club che mi ha dato la possibilità di diventare quello che ho sempre sognato.. un calciatore!! 7 anni fa avevo promesso che ci saremmo rivisti ed è arrivato questo giorno.. dopo la lunghissima e bellissima esperienza con lo Zenit che ringrazierò per tutta la vita per tutto quello che mi ha dato sono felice di tornare a casa…”.
In quella Genova dove è nata e ha conosciuto sua moglie, ma che col tempo è diventata anche la sua città. “Ho detto di no all'Inter, ma per il Genoa avrei detto di no a tutti. Ho rifiutato anche il rinnovo con lo Zenit, volevo tornare a casa e sono contento di questa scelta” le sue parole dopo l’incredibile accoglienza del Ferraris.
Genoa-Lazio (2-1): 17 febbraio 2019: ritorno al gol, dieci anni dopo
Quel Ferraris dove Mimmo, a dieci anni di distanza dall’ultimo realizzato, trova nuovamente il gol in maglia rossoblu: sinistro dal limite contro alla Lazio e bacio al Grifone sulla maglia per festeggiare il ritorno alla rete davanti alla sua gente. “Il Grifone è tutto per me, è tutta la mia vita”.
Gennaio 2020: dalle sirene viola al no alla Fiorentina
Una vita in rossoblù che nel gennaio del 2020 avrebbe potuto interrompersi: negli ultimi giorni di mercato a cercarlo è infatti la Fiorentina, che in occasione di un incontro col Genoa per Kouamé chiede informazioni al club rossoblù anche per Criscito. Masiello e Soumaoro appena arrivati a Genova, concorrenza nel reparto arretrato della squadra di Nicola che cresce: l'ex Zenit però decide di non lasciare la squadra nella quale ha voluto fortemente fare ritorno, diventandone negli anni il capitano. Dopo il no all’Inter arriva anche quello ai Viola, per una storia d’amore destinata a continuare. Il resto è storia recente: 10 i gol in 28 presenze nella stagione 2019/20, grazie anche ai quali il Genoa conquista la l’obiettivo salvezza. Obiettivo raggiunto anche in quell'anno.
Sirene canadesi per Mimmo: il no per amore del Genoa
La rivoluzione di gennaio rossoblù è appena terminata, alla guida del club non più Preziosi ma la 777Partners. Un cambio di proprietà che ha cambiato anche il progetto originario del ritorno a Genova di Mimmo, dopo la lunga esperienza nello Zenit a San Pietroburgo: quello che prevedeva la chiusura della carriera nel Grifone, per poi iniziare un nuovo capitolo rossoblù da dirigente. A bussare alla porta del capitano del Genoa, infatti, i Canadesi del Toronto, che dopo Insigne decidono di regalarsi anche il difensore del Genoa. Trattativa in chiusura, ultimi dettagli da sistemare prima di una firma attesa entro le prime settimane di febbraio, col giocatore che sembrava pronto a raggiungerà la nuova squadra già a marzo, interrompendo così in anticipo la stagione in corso di Serie A. Decisione che sembrava presa. Il Genoa però è in piena corsa salvezza, Mimmo di lasciare l’amore di una vita in difficoltà non se la sente. Torna in campo per provare fino all’ultimo a centrare l’obiettivo, senza però riuscirci. Indelebili nella memoria di ogni tifoso le lacrime dopo il rigore parato nel derby, nell’abbraccio della Nord nonostante l’obiettivo mancato.
Nel giorno del viaggio dell'amico Lorenzo: arrivederci Genoa
A stagione finita è tempo davvero di dirsi addio: il post del Genoa ad ufficializzare la risoluzione consensuale del contratto prima, pochi minuti dopo quello di Mimmo a salutare il suo Genoa. “Le nostre strade devono dividirsi ancora una volta, purtroppo non per mia scelta… spero solo sia per il bene di questa squadra, di questi colori e di questo nuovo progetto. Ti seguirò e sosterrò ovunque sarò, perché non c’è niente da fare, i tuoi colori sono indelebili nel mio cuore” le parole di Criscito a salutare un pezzo di vita. Ad attenderlo la nuova vita lontano da Genova - che dopo Alfredo e Alessandro gli ha regalato la terza figlia Alice - e soprattutto lontano dal suo Genoa. Risoluzione firmata e accordo col Toronto trovato, proprio nel giorno della partenza per il Canada dell’amico Lorenzo Insigne.
Genova-Toronto, andata e… ritorno: tutto torn-A
Un arrivederci dal sapore di addio, ma non per Mimmo che a Toronto resta dal 10 luglio (giorno dell’ufficialità del suo sbarco in MLS) al 15 novembre (quando attraverso il sito ufficiale del club annuncia la fine della sua esperienza canadese). Troppo forte il richiamo di casa, una sola idea in testa: quella di tornare nel suo Genoa, per restituirgli quella Serie A persa pochi mesi prima. Iniziano i contatti col club per discutere del possibile ritorno, nel mentre Gilardino prende il posto dell’esonerato Blessin, che non vedeva Criscito tra i giocatori al centro del suo progetto. Il resto è storia recente. È il 27 dicembre scorso quando Mimmo posa con la sua maglia numero 4 accanto al ds rossoblu Ottolini a Villa restano, pronto dal 2 gennaio a tornare ad essere ufficialmente di nuovo un giocatore rossoblu. Quindici le gare giocate sulle diciannove disponibili, più della metà maglia da titolare sulle spalle. Le ultime tre Mimmo le ha viste dalla tribuna a causa di un infortunio, il recupero però è stato lampo. Impossibile mancare all’ultima partita della stagione: quella della festa per la promozione - festeggiata col tatuaggio Tutto Torn-A e la data della promozione aritmetica - e soprattutto quella del suo addio al calcio. Giocato. Perché una nuova avventura ancora a tinte rossoblu lo attende. Non più in campo, ma in panchina. In agenda nelle prossime settimane l’incontro con Michele Sbravati - Responsabile del Settore Giovanile del Genoa - per un nuovo capitolo di una lunga storia d’amore destinata a non finire. Quella di Mimmo Criscito e il suo Genoa, diventato ormai una seconda pelle.
Le parole di Criscito al termine di Genoa-Bari, l'ultima della sua carriera
A fine partita, Criscito è stato omaggiato a centrocampo al "Ferraris", in cui per l'ultima volta ha parlato da calciatore del Genoa. "Caro calcio, tutto torna. Sapevo che sarebbe arrivato questo momento, il momento che ogni calciatore professionista prima o poi deve affrontare.
Caro calcio, avrei tantissime parole da dire ma cercherò di essere breve. Grazie a tutte le persone che mi sono state accanto in questo lungo ed emozionante viaggio. Grazie alla mia famiglia, grazie a mia moglie, grazie ai miei bimbi ai quali sono riuscito a trasmettere la mia stessa passione per il Genoa.
Grazie Genoa. Lungo il percorso ci siamo salutati e riabbracciati per 5 volte: ogni volta che ci siamo riabbracciati è stato bello come la prima. Tutte le volte in cui ho indossato questa maglia ho dato tutto me stesso, con amore e con sudore. Chiudere la carriera con una promozione in Serie A è sicuramente il modo migliore per salutarvi con orgoglio ed emozione. Farlo nella squadra del mio cuore era quello che volevo da sempre. Quel 7 giugno 2003, quando ho indossato la maglia rossoblu per la prima volta, al Ferraris si respirava un’atmosfera da Champions League. La stessa che ho respirato a Odense, quando segnai di fronte a migliaia di tifosi arrivati fino in Danimarca. E in tutte le altre 289 volte in cui l’ho indossata, incluso oggi. I vostri, anzi i nostri colori li ho portati con orgoglio anche al Mondiale. Grazie a tutti i compagni di squadra, i presidenti, gli allenatori, le persone che lavorano dietro le quinte e in particolare grazie a tutta la proprietà e la dirigenza rossoblù che ha reso possibile che tornassi a vestire questa maglia per l'ultima volta. Per chiudere il cerchio.
Grazie a voi tifosi: siete l’anima bella del calcio. Mi avete accolto che ero un bambino, mi avete visto e fatto crescere. Dalla Russia e dal Canada, in tutti i miei periodi trascorsi lontano da Genova, ho sfidato il fuso orario per guardare le partite del Grifone e soffrire insieme a voi. Voi, che mi avete preso per mano tutte le volte in cui per questa maglia ho lottato, nella buona e nella cattiva sorte, sulla fascia o dal dischetto. Con la Juventus, in un derby…alla fine tutto torna. Il primo passo verso il pallone, uno sguardo alla Nord, poi calciare senza paura. Del resto “non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore”.
La mia carriera calcistica finisce qui, con un po’ di magone ma con l’entusiasmo di sempre e la voglia di iniziare un nuovo percorso con nuovi obiettivi. Smetto di giocare ma non lascerò il mondo del calcio, perché il calcio per me è vita.
Caro calcio, tutto torna. Anche i ricordi. Mi basteranno quelli a farmi ripensare a quanto sia stato fortunato ad aver trascorso questa parte di vita immerso tra i colori più belli del mondo. Il rosso e il blu. Rosso come la passione dei tifosi, blu come le onde del mare. Caro calcio, ti amo. Caro Genoa, ti amo".