Cosenza, Bruccini&Tutino per la B: tutt’altro che eroi per caso

Se il destino avesse preso un’altra piega il Cosenza sarebbe ancora in C. Gennaro sognava di diventare un ballerino, s’immaginava sul palco di Amici, mentre Mirko avrebbe intrapreso la strada dello Chef. Masterchef calling. E invece no, il destino ha tirato fuori dal mazzo un’altra carta. Rivoluzione. Perché oggi il Cosenza torna in B dopo 15 anni e ringrazia proprio loro due: Mirko Bruccini e Gennaro Tutino, top scorer di una stagione storica (22 reti in due) e marcatori di giornata, 3-1 al Siena.

Operazione playoff completata e Braglia in Paradiso, anche grazie all’ultimo tocco di Baclet. Partiamo da Mirko, chef (mancato) alla Barbieri e religioso doc. Uno che cucina bene. Specialità? “La Norcina!”. Mirko sa tutto: “Penne con salsiccia, pomodorini, prezzemolo, panna e un po’ di pesantina”. Però, che cuoco. La moglie approva e pulisce il piatto, lui è felice. Stasera sicuramente un po’ di più. Due motivi: segna e porta il Cosenza in B dopo una vita. Magico. E il secondo? Riguarda sua moglie Valentina, oggi festeggiano sei anni di matrimonio… con un suo piatto(ne) facile facile. Dedica speciale. E chissà cosa le cucinerà stavolta. Un gol che sa di rinascita poi, e finalmente di promozione. Dopo Spezia, Cremonese, Lucchese, Reggiana e Pro Patria, dove l’ultimo anno non prese neanche lo stipendio: “Situazione assurda”. Pensate, una volta dormì perfino nello spogliatoio insieme ai compagni.

Tutino, invece, ha rischiato di buttarsi via, di disperdere un talento vero ma mai veicolato in un contesto in grado di valorizzarlo. Colpa del carattere, forse. O di consigli sbagliati. Ora è cambiato tutto. Tutino ha messo la testa a posto, si è fidanzato, ha iniziato una dieta maniacale cambiando perfino il suo ruolo: da esterno a fantasista. Metamorfosi. Bruccini e Tutino hanno le skills dell’eroe per caso, le qualità del “tizio” che arriva dal nulla, all’improvviso, risolvendo una situazione intricata. L’anti pronostico. E invece no. Perché stavolta Bruccini ha segnato più delle altre annate. Dieci reti stagionali e da centrocampista, 32 anni da “maratoneta”. Uno che corre. Basta vedere la sua esultanza dopo il gol del vantaggio: Mirko si fa 60 metri di campo per andare ad esultare sotto la curva del Cosenza, inseguito proprio da Tutino (l’autore dell’assist decisivo). Uno che da piccolo sognava di ballare, mentre l’altro di stare ai fornelli tutto il giorno. Poi un giochino: chiudono gli occhi, ascoltano gli 8mila dell’Adriatico, rivedono i due gol, e pensano: sai che c’è? Meglio la vita dell’eroe.

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