Coronavirus, il Real Saragozza: "No a porte chiuse, si deve rinviare"

Per limitare il pericolo di diffusione del coronavirus, Svizzera e Italia hanno deciso di fermare il campionato di calcio. In Spagna, invece, si è scelto di giocare le prossima due giornate a porte chiuse ma non tutti sono d'accordo. Come il Real Saragozza (club di seconda divisione), che con un comunicato ufficiale ha espresso il proprio disappunto.

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"Il Real Saragozza - si legge - condivide la profonda preoccupazione delle autorità, dei funzionari sanitari e delle istituzioni per la diffusione del coronavirus e l'implementazione delle misure essenziali per fermare l'espansione e il possibile contagio. Tuttavia, il club considera la proposta della disputa a porte chiuse delle prossime due giornate un'iniziativa che non tiene conto della salute dei giocatori, del personale tecnico, dei media e di chi è coinvolto nell'organizzazione degli incontri. Tale protocollo non risolve il problema fondamentale di garantire la salute dei protagonisti. Per questo motivo, il Real Saragozza, in linea con quanto è stato risolto in paesi come la Svizzera e l'Italia, esprime che il rinvio di queste giornate è la misura più appropriata, con la certezza che il calendario offre date sufficienti per recuperarle, salvaguardando così la salute di tutti".

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