LIVE - Cagliari, la squadra rinuncia allo stipendio di aprile: il comunicato
Donadoni: "In Cina pronti a ripartire, stiamo tornando alla normalità"
20:40 - Con un comunicato diramato sul sito ufficiale, il Cagliari ha reso noto l’accordo raggiunto con la squadra di rinunciare allo stipendio di aprile: “La società Cagliari Calcio comunica che nella giornata odierna è stata raggiunta una transazione con tutti i giocatori della prima squadra che prevede la rinuncia agli emolumenti della mensilità di aprile 2020”, si legge nella nota.
Continua il comunicato: “Il Presidente Tommaso Giulini ringrazia gli atleti che hanno sottoscritto l’accordo per la sensibilità dimostrata nel voler concretamente contribuire a tutelare la società, in un periodo particolarmente complicato e di difficile previsione in merito alla evoluzione futura.
Come richiesto anche dai firmatari del documento, tale transazione contribuirà a portare ad una drastica riduzione dello strumento della cassa integrazione per i dipendenti della società”.
20:00 - “Una soluzione tecnica e scientifica c'è”. Sandra Zampa, sottosegretaria alla Salute, ha parlato della ripresa degli allenamenti collettivi a partire dal 18 maggio avanzando un’ipotesi per limitare il rischio di contagi: “Se dovessimo usare un'immagine, potremmo parlare di una bolla sterile nella quale i giocatori entrano in una condizione di negatività al coronavirus e insieme a loro lo staff tecnico e tutti gli altri componenti del gruppo squadra”.
Continua la sottosegretaria a "La politica nel pallone" su Gr Parlamento: “Una grande famiglia in un luogo sterile che deve restare in isolamento, in condizioni di totale sicurezza. Non devono capitare nuove positività. Questa soluzione tutela la salute di tutti i componenti del gruppo squadra chiedendo loro un grande sacrificio e un'assunzione di responsabilità della Figc”.
Ancora: "Se entri in una bolla sterile e stai alle regole non può esserci un nuovo contagio perché il virus non entra dalle finestre e non bussa alle porte, ma passa da persona a persona. Questa soluzione del ritiro mette al riparo la squadra e taglia la polemica sui tamponi: se tutti entrano sani non c'è bisogno di test ripetuti e dunque finisce la polemica sulla destinazione dei tamponi, che peraltro se vengono ripetuti continuamente possono irritare la mucosa ed essere fastidiosi", ha concluso Zampa.
13:00 - In Portogallo il campionato dovrebbe ripartire nell’ultimo fine settimana di maggio, come annunciato dal governo portoghese. Negli ultimi giorni, però, otto giocatori della Primeira Liga sono risultati positivi al coronavirus.
Il primo club a confermare tre casi di positività è stato il Vitoria Guimares lo scorso giovedì. Il giorno dopo David Tavares, centrocampista del Benfica, è risultato positivo al tampone. Il club lusitano ha dichiarato che il calciatore è in quarantena e non presenta sintomi.
Un altro caso è presente nella Moreirense, mentre, secondo l’agenzia di stampa Lusa, tre calciatori e due membri della direzione di Famalicao sono risultati positivi. La Lega e la Federcalcio portoghese non hanno ancora confermato la data di ripresa, e stanno valutando il da farsi.
11:50 - Dopo la decisione sulla Bundesliga e la Zweite Liga, il DFB sta studiando un piano di ripartenza anche per la terza serie tedesca e per il calcio femminile.
Secondo la testata tedesca Kicker, il 26 maggio dovrebbe esserci la ripresa della 3.Liga, con le visite mediche a staff e giocatori che dovrebbero svolgersi tra il 10 e il 14 maggio per poi iniziare gli allenamenti il giorno seguente.
Intanto il DFB sta studiando un programma adeguato anche per la Coppa Nazionale. Le semifinali, ad oggi, sono previste per il 9 e 10 giugno, mentre la finale il 4 luglio.
Tre giorni dopo la ripartenza della 3.Liga, dovrebbe ripartire anche il calcio femminile. Il 29 maggio è prevista la ripresa delle donne, con il Wolfsburg che cercherà di mantenere la testa della classifica.
10:40 - "La voglia di tornare alla normalità è davvero tanta e il calcio non è solo una partita di pallone", così Joe Barone esprime la propria sete di calcio giocato. Il direttore generale della Fiorentina, ai microfoni di Radio Anch'io Sport ha poi proseguito: "un'industria che deve essere tutelata: speriamo il 18 di tornare agli allenamenti e vedere una luce in fondo a questa tragedia mondiale. Abbiamo ancora sei casi di Covid-19, tre giocatori e tre membri dello staff, ma stanno bene e sono asintomatici. Contiamo di recuperare anche loro, speriamo al più presto".
Riprendere, ma con le dovute precauzioni, senza però dover cambiare alcune regole: "Siamo per giocare a calcio in sicurezza. Il vero disastro sarebbe rovinare questa stagione e compromettere anche la prossima. Sono contrario a cambiare le regole rispetto a quelle con cui abbiamo iniziato. Siamo tutti nelle stesse condizioni ma vorrei rimanessero le regole di quando abbiamo cominciato il campionato".
10:30 - “Sto bene, siamo fortunati e non possiamo lamentarci” è un Sergio Ramos molto lucido quello che è intervenuto nel corso di “El Partidazo” di Movistar+.
Il difensore del Real Madrid dice la sua, e non vede l’ora di tornare in campo. “Conosciamo il protocollo e ci alleneremo suddivisi in piccoli gruppi diretti da Zidane. Ho molta voglia di giocare. Voglio che La Liga e la Champions League vengano giocate fino alla fine. Ma l’importante è che il virus non ritorni, il calcio è secondario”.
Con i lavori di ristrutturazione previsti per il Bernabéu, c’è la possibilità che il Real termini la stagione a Valdebebas, nello stadio utilizzato dal Real Madrid Castilla. “Preferisco giocare al Bernabéu, ma tra i due stadi voto per giocare nel più sicuro. Proveremo a giocare normalmente, traendo vantaggio dal fatto che il calcio funge da distrazione e ci farà bene”.
10:00 - Il centrocampista dell'Hellas Verona, Mattia Pessina, ha parlato ai microfoni di Anch'io lo sport in merito possibile ripresa del campionato:"Ho sentito pareri discordanti tra i calciatori sulla ripartenza, c'e' chi vuole e chi no, a me piacerebbe ripartire, ma devono mettere in campo tutte le misure di sicurezza necessarie. La parola per far ripartire non spetta naturalmente a noi ma a chi di dovere. Ci manca lo spogliatoio, è un momento di socializzazione fondamentale e dovremmo adeguarci".