LIVE - Coronavirus, tutte le notizie dal calcio in Italia
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22.00 - Il presidente della FIGC Gravina è intervenuto al primo meeting online dell'Ascoli. Ecco le sue dichiarazioni: "Finchè sarò presidente della Figc, non firmerò mai per il blocco dei campionati, perché sarebbe la morte del calcio italiano. Con la chiusura totale il sistema perderebbe 700-800 milioni, se si dovesse giocare a porte chiuse 300. Se dobbiamo aspettare il vaccino, non potremo neppure disputare il campionato 2020/21".
12.00 - I medici sociali della Lega Pro sono contrari alla ripresa del campionato poichè il protocollo sanitario risulta essere di difficile applicazione ai club di Serie C. Questo è quanto emerso dall’incontro che si è tenuto in videoconferenza tra i vertici di Lega Pro, il rappresentante dei medici della Serie C Francesco Braconaro, e l’avvocato di PwC Tls Gianluigi Baroni, con i 60 medici sociali dei club di Lega Pro. "I medici hanno sottolineato la difficoltà di accedere ad un numero elevato di tamponi, che allo stato attuale non sono disponibili nemmeno per i cittadini. I medici prestano servizio sul territorio e, soprattutto nelle zone maggiormente colpite dal coronavirus, sarebbe altamente rischioso entrare in contatto sia con i calciatori che con i propri pazienti. ll protocollo apre inoltre una serie di questioni che attengono le diverse responsabilità, civili e penali, che si dovessero prefigurare nel caso di contagio. Oltre ai tesserati, numerose altre figure sono coinvolte nella ripresa del campionato e non è immaginabile che i medici si assumano responsabilità per tutti. Perché sia messo in atto da un punto di vista organizzativo e gestionale, richiede risorse economiche che è necessario quantificare.
11.50 - La società Monza rende noto che allenatore e calciatori hanno acconsentito alla riduzione dello stipendio del 50% per quanto concerne il mese di aprile, come già anticipato da Adriano Galliani nelle scorse settimane.
11.20 - Il Venezia, tramite una nota sul proprio sito, rende ufficiale il taglio degli stipendi per i prossimi due mesi (maggio e giugno) qualora il campionato non dovesse ricominciare, al contrario, si tratterebbe di rinunciare ad una sola mensilità: "Venezia FC comunica di aver raggiunto un’intesa con i calciatori, lo staff tecnico della Prima Squadra e i dirigenti del club in merito ai loro compensi per la restante parte della stagione sportiva 2019-2020.
L’accordo prevede la rinuncia ai compensi relativi alle mensilità di maggio e giugno 2020 qualora il campionato non riprenda. Qualora invece le competizioni sportive della stagione in corso riprendessero, la rinuncia riguarderebbe una sola mensilità.
Venezia FC ringrazia i calciatori, lo staff tecnico e i dirigenti per la disponibilità e il senso di responsabilità dimostrato in questa situazione".
11.00 - L'allenatore della Roma, Paulo Fonseca, ai microfoni di Teleradiostereo si è detto favorevevole alla ripresa degli allenamenti, soprattutto se si dovessero svolgere in strutture controllate come quella di Trigoria: "Allenamenti? Dico di sì. Non riesco a capire perché si può correre in un parco pieno di persone e invece non ci si può allenare a Trigoria, dove ci sono tutte le possibilità di lavorare in sicurezza. Abbiamo tre campi e sono più sicuri piuttosto che andare in un parco. A Trigoria c’erano tutte le condizioni".
L'ex Shakhtar ritiene anche che una possibile ripartenza potrebbe giovare, soprattutto alla tifoseria della capitale: "In questo momento è importante. In questa situazione difficile la Roma potrebbe aiutare a dimenticare il problema sociale. Se abbiamo una squadra che fa sognare i romanisti, la città può essere allegra dimenticando il vero problema che abbiamo in questo momento".
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9.00 - Il ministro dello Sport Spadafora ha parlato alla trasmissione Omnibus di La 7 per esprimere la sua posizione: "Sono in corso i contatti tra il comitato tecnico-scientifico e la Figc che aveva presentato un protocollo ritenuto non sufficiente. Io ho però sempre detto che la ripresa degli allenamenti non significa ripresa del campionato. Vedo la ripresa del campionato come possibilità sempre più stretta. I giocatori devono riprendere giustamente gli allenamenti. Se fossi nei presidenti penserei a riprendere in sicurezza il nuovo campionato. La Francia non sarà l’ultima a decidere per lo stop e questo potrebbe indurre l’Italia a fare lo stesso ragionamento".
Lotito ha detto che così facendo troveremo i giocatori a Villa Borghese: "Spero ci fosse un pizzico d’ironia da parte di Lotito. Non potevamo riaprire lo sport per tutti. Il comitato tecnico-scientifico ci ha detto di ricominciare contingentando i numeri, abbiamo dovuto fare delle scelte. Tornano ad allenarsi poche migliaia di persone. Il protocollo presentato dal calcio non era sufficiente. Comincio a percepire che potrebbe esserci una sorpresa nei prossimi giorni, ossia che i presidenti ci chiedano di fermarci e prepararci per il prossimo campionato".
7.30 - Il Presidente della FIGC, Gabriele Gravina, ha parlato a Canale Europa della ripresa del campionato italiano, lasciando intendere che la ripartenza non sarà condizionata dalla scoperta del vaccino: “Non ho l’esigenza di difendere un principio se non è radicato ed ispirato alla tutela della salute dei nostri atleti e degli addetti ai lavori. Abbiamo posto in primo piano questo come principio. Il calcio muove degli interessi economici straordinari, ma è anche un fenomeno sociale di grande rilevanza. Il nostro mondo, per non correre rischi, dovrebbe aspettare il vaccino. Ma, ascoltando gli scienziati, dovremmo aspettare la primavera del 2021. Poi forse, per essere acquistabile nelle farmacie, ci vorrà un altro anno. Quindi dovremmo sospendere un’impresa sociale ed economica del nostro paese per tutto questo tempo?"