Coronavirus, le notizie del mondo: il bollettino del 20 aprile

CORONAVIRUS: LE NOTIZIE SUL CALCIO ITALIANO

18:15 - Il capo dipartimento della Protezione Civile, Angelo Borrelli, ha comunicato il bollettino odierno relativo a guariti, deceduti e positivi al coronavirus in conferenza stampa: "I nuovi casi di oggi sono 2.256. Il totale degli attualmente positivi è di 108.237, con un decremento di 20 persone rispetto a ieri: è la prima volta che è il dato è in negativo. Cala la pressione ospedaliera: i pazienti in terapia intensiva sono 2.537 con un decremento di 62 rispetto a ieri. I ricoverati con sintomi sono 24.906, -127 rispetto a ieri, mentre 80.758 sono in isolamento domiciliare senza sintomi o con sintomi lievi. Si registrano 454 nuovi deceduti. Il totale dei guariti è di 48.877, con un incremento di 1.822".

17.45 - Questi i numeri dell’emergenza Coronavirus in Lombardia: aumento di 735 positivi (totale 66.971), rispetto a ieri si registrano 163 decessi in più (totale 12.376), sono 252 i pazienti dimessi, diminuiscono di 21 unità i ricoveri in terapia intensiva (scendono a 901). I tamponi effettuati nelle ultime 24 ore sono 6.331.

15.02 - La fine dell’emergenza Covid-19 in Italia potrebbe avere tempistiche diverse nelle Regioni a seconda dei territori più o meno esposti all’epidemia: in Lombardia e Marche, verosimilmente, l’assenza di nuovi casi si potrà verificare non prima della fine di giugno, in Emilia-Romagna e Toscana non prima della fine di maggio. Nelle altre Regioni l’azzeramento dei contagi potrebbe avvenire tra la terza settimana di aprile e la prima settimana di maggio. Ad affermarlo è l’Osservatorio nazionale sulla salute nelle regioni italiane che ha stilato una mappa con “con l'obiettivo di individuare non la data esatta ma la data prima della quale è poco verosimile attendersi l'azzeramento dei nuovi contagi".

“I modelli statistici stimati per ogni Regione sono di tipo regressivo (di natura non lineare) e, quindi, non sono di tipo epidemiologico, pertanto non fondati sull’ammontare della popolazione esposta, di quella suscettibile e sul coefficiente di contagiosità R0, ma approssimano l’andamento dei nuovi casi osservati nel tempo”, riporta lo studio. Questa, regione per regione, la mappa fornita proprio l’Osservatorio nazionale sulla salute nelle regioni italiane attraverso lo studio pubblicato sul proprio sito web:

11.50 - Fine dell'emergenza? Dipenderà da regione a regione. In Lombardia e Marche, l'assenza di nuovi casi potrebbe arrivare solo a fine giugno, in Emilia-Romagna e Toscana a fine maggio. Le stime, riportate sul Corriere della Sera, sono state fatte dagli esperti dell'Osservatorio Nazionale sulla Salute. Ma con una precisione: tengono conto del lockdown. La riapertura anticipata (rispetto al 4 maggio) porterebbe a dilatare i tempi e a rendere meno verosimili le proiezioni.

10.10 - I dati degli USA: altri 1.997 decessi legati al coronavirus, per un totale di 40.661. Oltre 69mila invece finora i guariti. Trump parla di "costanti progressi nella guerra" alla malattia.

09.30 - Il Sindaco di Milano Sala spiega al Corriere della Sera quali misure vorrà adottare la città: "AreaC? Non vogliamo fare cassa: siamo disposti a tenere spente le telecamere nella fase critica, ma se i livelli di inquinamento dovessero rialzarsi, allora dovremo adottare altre misure. Bar e ristoranti? Se si potrà riaprire e portanno stare all'aperto, non faremo pagare la tassa di concessione del suolo pubblico. Stiamo lavorando ai trasporti e vogliamo capire della scuola: non si può pensare che tutti i ragazzi entrino in classe alle 8: servono orari scaglionati e ampi spazi".

08.45 - Il Corriere della Sera spiega come si potrà riorganizzare la Fase 2. I comuni che decideranno di aprire prima del 4 maggio, dovranno garantire di avere a disposizione ospedali Covid e luoghi dove tenere in quarantena i positivi. Poi, cambierà l'autocertificazione, mentre per bar e ristoranti si valuta anche la possibilità dell'asporto, oltre che la consegna a casa. Ancora in fase di studio il protocollo sull'impiego del trasporto pubblico.

08.30 - "Purtroppo abbiamo iniziato a muoverci quando i buoi erano già scappati dalla stalla. Pensavamo di poter controllare il virus, ci siamo ritrovati l'epidemia in casa". Analizza così a Repubblica lo scoppio dei focolai di coronavirus l'epidemiologo dell'ISS Gianni Rezza. "Attendiamo tutti la fase 2: è giusto voler tornare alla normalità, ma ci vorrà anche la giusta preoccupazione: il virus continuerà a circolare".

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