Coronavirus, Cavani torna nella sua città: "Qui per dare una mano"
Il Coronavirus si è abbattuto con forza anche in Francia, obbligando il Governo a chiudere i cieli. Nessun volo in arrivo e nessuno in partenza, con alcuni giocatori del Psg che - dopo la rimonta in Champions sul Borussia Dortmund - hanno deciso di rientrare nei rispettivi paesi prima che il blocco diventasse ufficiale. Neymar e Thiago Silva, per esempio, sono tornati in Brasile, mentre Edinson Cavani ha lasciato Parigi per volare nel suo paese natale, Salto.
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"Cercherò di aiutare"
Mascherina e guanti alle mani. Non siamo abituati a vederlo così, ma il Matador - che in stagione fin qui aveva collezionato sette gol in 22 partite e che a gennaio si era promesso all'Atletico Madrid - dovrà aspettare prima di indossare di nuovo gli scarpini e i calzettoni. Le immagini del suo arrivo all'aeroporto di Montevideo hanno fatto presto il giro del mondo grazie a Telenoche, che gli ha strappato pure qualche dichiarazione prima che entrasse in auto: "Spero che possiamo trovare rapidamente una soluzione a questo problema. Cercheremo di dare una mano a Salto", ha spiegato Cavani.
Salto, casa sua. La seconda città dell'Uruguay per dimensioni e numero di abitanti. Lì lo chiamavano "Pelado" perché non aveva i capelli lunghi che poi gli hanno fatto sempre compagnia. Lì giocava sulla terra e ascoltava i consigli del padre: "Nel momento in cui attraversi quella linea bianca e vai in campo, c'è solo il calcio", gli diceva. Ora, purtroppo, c'è anche una pandemia da fronteggiare. Un virus che ha fermato lo sport e che non permette di pensare a quella palla che rotola su un rettangolo verde e verso una porta.
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