I Donnarummas: clean sheet e parate decisive, da Milano a Tripoli la giornata perfetta di Gigio e Antonio
Due fratelli, quattro guantoni. Portieroni, Antonio e Gianluigi. L’uno chioccia dell’altro. Diversi: il primo introverso e riservato; il secondo estroverso e deciso. Ma legatissimi, a dispetto dei 9 anni di differenza. Il soprannome "Cucciolo" poi, studiato ad hoc dal maggiore per il fratellino, di cui è l'idolo indiscusso, a testimonianza di ciò. "Se Antonio fa il portiere, lo voglio fare anche io": da lì iniziò tutto, quasi per gioco. Ricordi di quel club Napoli Castellammare che fu. Forgiati entrambi da Ernesto Ferrara, maestro nel riconoscere i talenti veri col numero 1 sulle spalle. E che anche nel caso dei Donnarumma ci vide davvero lungo.
Sì, ma niente paragoni. "Il più forte è lui...", Antonio non ha mai avuto dubbi. Gelosia e rivalità, due termini inesistenti nel dizionario della famiglia Donnarumma. "Non c'è mai stato un solo momento in cui ci sia stata gelosia tra loro", parola di papà Alfonso. Anzi: "Si vogliono un bene pazzesco e tifano sempre l'uno per l'altro". Ancora più uniti da un destino nel Milan in comune. Ma se ‘Gigio’ per i rossoneri è diventato imprescindibile; il fratellone ha dovuto emigrare fino in Grecia all’Asteras Tripolis per trovare la propria dimensione, passando per quella volta in cui si ritrovarono addirittura l'uno contro l'altro in Milan-Genoa. Febbraio scorso. Avversari in campo ma mai nella vita.
Da Milano a Tripoli. Partendo da Castellammare, dov'è rimasto il cuore. Con un unico minimo comune denominatore: parare, la specialità di casa Donnarumma. I fratelli Wright resero possibile all’uomo di volare; i fratelli Donnarumma volano sì, ma tra i pali. Come confermato dalla giornata di ieri: fenomeni da 6 punti e 0 gol subiti in due.
Clean sheet da protagonisti. Cosa chiedere di più per un portiere? Da stropicciarsi gli occhi la parata di Donnarumma jr. su Memushaj contro il Pescara. Ma non solo, tanti gli interventi fondamentali, come quelli di Antonio nella vittoria per 1-0 contro il Levadiakos. Con papà Alfonso che da casa gongola. Orgoglioso, ammirando i suoi due prodigi nella loro giornata perfetta. Anche se il vero capolavoro è stato il suo, nel mettere al mondo due portieroni così. Ed il Milan gliene sarà eternamente grato.