Il Cile denuncia l'Ecuador alla FIFA: "Hanno usato un giocatore colombiano"

In Sudamerica è scoppiato il caso Byron Castillo. Secondo quanto riportato dalla Federcalcio cilena, sottoforma di accusa ufficiale presentata agli organi FIFA, il giocatore dell'Ecuador (che ufficialmente è nato il 10 novembre 1998 in Ecuador) starebbe usando un falso certificato di nascita, falsa dichiarazione di età e falsa nazionalità.

 

 

La Federcalcio cilena ha pubblicato un comunicato sul proprio sito internet in cui ha fatto sapere della decisione presa per contestare le false testimonianze del giocatore di proprietà del Barcelona Guayaquil: "Si informa che, in data 4 maggio, tramite lo studio Carlezzo Abogados, abbiamo inviato una denuncia alla Commissione Disciplinare FIFA nei confronti del giocatore Byron David Castillo Segura e della Federcalcio ecuadoriana, per uso di falso certificato di nascita, falsa dichiarazione di età e falsa nazionalità da parte del citato giocatore. Comprendiamo, sulla base di tutte le informazioni e dei documenti raccolti, che i fatti sono troppo gravi e devono essere indagati a fondo dalla FIFA. Ci sono innumerevoli prove che il giocatore sia nato in Colombia, nella città di Tumaco, il 25 luglio 1995, e non il 10 novembre 1998, nella città ecuadoriana del generale Villamil Playas. Le indagini svolte in Ecuador, compreso un rapporto legale della Direzione Nazionale del Registro Civile, la massima autorità in materia in questo paese, hanno dichiarato l'esistenza di incongruenze nel certificato di nascita presentato dal giocatore, e hanno riferito che tale documento non esistevano nei loro file interni, sottolineando altre debolezze nel documento, per concludere che era possibile che fosse fraudolento".

 

 

Il comunicato prosegue: "Inoltre, una commissione investigativa della Federcalcio ecuadoriana, volta a chiarire le irregolarità esistenti nei registri dei giocatori davanti a questa federazione, ha concluso che il giocatore era colombiano.Tutto questo, ovviamente, era pienamente conosciuto dalla FEF. Il mondo del calcio non può chiudere gli occhi davanti a tante prove.Non si può accettare la pratica di gravi e consapevoli irregolarità nelle iscrizioni dei calciatori, soprattutto quando si parla di una competizione mondiale. Ci deve essere fair play dentro e fuori dal campo". 

 

 

Dal momento che Byron Castillo ha disputato entrambe le partite dell'Ecuador contro il Cile, la nazionale cilena chiede alla FIFA che le vengano assegnate entrambe le partite vinte a tavolino. Se così poi dovesse essere, la classifica delle qualificazioni ai Mondiali in Qatar cambierebbe: il Cile, con sei punti in più, supererebbe sia l'Ecuador (a cui i punti verrebbero tolti), sia la Colombia che il Perù (in entrambe le partite contro queste due nazionali, Castillo non era in campo), salendo così al quarto posto che varrebbe la qualificazione. La FIFA però ancora non si è espressa.  

Google Privacy