Juve, Chiellini: "Da piccolo tifavo Milan, poi sono migliorato"
Ora soffre, gioisce, esulta e si arrabbia come il primo tifoso della Juventus, ma da bambino il cuore batteva per un’altra squadra: “Ero tifoso del Milan, purtroppo, poi crescendo sono migliorato…". Lo ha rivelato Giorgio Chiellini nel corso dello Junior Reporter, durante il quale il difensore bianconero ha risposto alle domande dei bambini: "Il mio giocatore preferito era Paolo Maldini – ha aggiunto - Ma da quando sono alla Juve è stato subito amore e ora penso sia difficile trovare uno più juventino di me al mondo".
Un colpo di fulmine culminato con la fascia di capitano: “Essere il capitano della Juventus è bellissimo, ma è anche un grande responsabilità. Basta vedere le foto dei capitani prima di me… Ho avuto la fortuna di giocare con loro e li prendo come esempio perché sono persone speciali e mi hanno aiutato tanto nella mia crescita. Essere capitano della Juve e della Nazionale, però, va oltre ogni sogno più grande che potessi avere alla vostra età”.
Il difensore bianconero ha poi rivelato l’avversario più forte con cui abbia mai giocato: “Escludendo Cristiano Ronaldo e Messi, che sono due extraterrestri, dico Ibrahimovic: Zlatan aveva forza fisica, velocità, tecnica, personalità. Era tosta giocarci contro”. Sulle partite indimenticabili: “Ce ne sono un po'. La prima, quella dell’esordio, anche se ho giocato solo 10 minuti, era un Juve-Messina. Poi quella dello scudetto di Trieste, il primo di questo ciclo. Un'emozione fortissima che mi rimarrà sempre dentro. Poi c'è stata l'invasione, mi hanno tirato su, spinto, spogliato. Un culmine di emozioni che anche tra tanti anni mi ricorderò sempre".
Tante le curiosità su cui ha fatto luce il capitano bianconero, anche sulla sua esultanza da gorilla: “Mi piacciono gli animali. Ne pensavo una insieme ai miei amici, volevo un’esultanza che mi caratterizzasse". E anche se sembra sempre sicuro in campo anche a lui capita di avere paura: “Certo, in tutte le partite. Ma bisogna trasformala in qualcosa di positivo. Un po' di paura è positiva, perché permette di rimanere concentrato e rendere meglio”, ha concluso Chiellini.
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