Chelsea-Manchester United, il ritorno del vecchio inquilino Mourinho

“Se dovessimo vincere a Stamford Bridge non mi metterei ad esultare come un pazzo”. Parola di José Mourinho, uno che è quello stadio, quei tifosi e quell’ambiente li conosce molto bene. Il nome del portoghese rimane indelebile nella storia dei Blues, tante delle coppe esposte nella bacheca della squadra di Londra portano il suo nome nonostante due separazioni dolorose e un presente a tinte Red Devils.

E in realtà, se nella partita in programma tra il suo United e la squadra di Sarri ad avere la meglio dovesse essere davvero Mourinho, ci sarebbe davvero da esultare come pazzi. Eccome. Perché Mou ha bisogno di una vittoria, perché la sua panchina continua a traballare (e nemmeno poco); perché nelle gare giocate contro il suo ex club a Stamford Bridge il portoghese non vince dal 2012. Un ex da molti non rimpianto ma sempre rispettato, come dimostrano le parole pronunciate alla vigilia da Sarri in conferenza stampa: “Tutti dovrebbero rispettarlo”.

Ammirazione reciproca tra gli allenatori, un ritorno mai banale in una fase della stagione non certo semplice per Mourinho. Oggi, nei pensieri di dei tifosi dei Blues c’è solo l’allenatore italiano, che in tre mesi ha già conquistato tutto l’ambiente con il suo modo di vedere il calcio a 360°; ma cosa ha lasciato il portoghese alla squadra di Abramovich dopo la sua ultima gestione? Poco o nulla, verrebbe da pensare. Come è emerso da una articolo pubblicato nei giorni scorsi dal Mirror, degli ultimi dieci acquisti voluti a Londra da Mourinho soltanto uno si trova ancora nell’attuale rosa guidata da Sarri - ovvero Pedro, che venne prelevato dal Barcellona per 21,4 milioni di sterline.

Degli altri nove acquistati con oltre 40 milioni di sterline in pochi addirittura ricordano il nome: Nathan, Joseph Colley, Begovic, Pantic, Baba, Kenedy, Djilobodji, Michael Hector e Amelia. Che fine avranno fatto? Di sicuro chi abbraccerà volentieri Mou è Hazard, che nelle scorse settimane ha dedicato parole d’affetto al suo ex allenatore: “Con lui in panchina ho vissuto i miei momenti migliori con questa maglia”, dichiarava il belga che ora con Sarri sembra essere in una forma addirittura migliore. Di Mourinho a Londra, comunque, sembra rimasto davvero poco ed è scontato sottolineare che il portoghese in primis non vede l’ora di tornare a Stamford Bridge.

Dopo due esoneri, un’eredità ormai quasi inesistente, un periodo senza risultati positivi su quel campo e una voglia matta di zittire tutti un’altra volta: l'ex “inquilino” torna nella sua vecchia casa, e non vede l’ora di esultare. Anche senza quei gesti plateali, quelle scivolate e quella gioia mai contenuta proprio davanti ai tifosi che lo vedranno nuovamente come un ex.

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