Casadei, chi è la stellina che ha stregato il Chelsea di Tuchel
Guardandolo giocare è facile che dalle tribune parta più di un bravo. “Chi è questo 10? Fortissimo”. Si chiama Cesare Casadei, è un classe 2003 e questa conversazione è un leitmotiv che avviene da sempre tra gli spettatori di tutta Italia. E non solo. Già, perché il ragazzo partito da Cervia, è arrivato all’Inter e oggi, dopo aver avuto le attenzioni di tante squadre sia in Italia che all’estero, partirà verso l'Inghilterra dove lo aspetta il Chelsea di Tuchel. Leggi qui le ultime sull'affare.
Dal Cervia al Cesena, anche contro le punizioni di mamma
Il suo primo grande passo è stato il trasferimento alla giovanili del Cesena: chi l'ho ha allenato all'epoca (leggi qui l'intervista completa a Christian Lantignotti) lo ha descritto come un selvaggio. Nel senso buono del termine. Inverno, -5 gradi e mai la maglia termica indossata nel corso di un allenamento o di una partita. Rigorosamente a petto nudo. Mai una febbre. Mai un allenamento saltato. Anche a costo di farsi 22 chilometri a piedi sotto il diluvio, da Cervia a Cesena, per bypassare una punizione della mamma che gli aveva vietato di andare al campo per una ramanzina scolastica.
Nel 2018 guidò il club fino alla fase finale del Torneo Nazionale per sfidare Milan, Atalanta e Inter. Si narra che visse quei giorni trasmettendo una carica incredibile allo spogliatoio. Poi, a fine stagione, quando la società fallì, fu libero di trovarsi. Il Milan (la sua fede), dove tra l'altro si era trasferito lo stesso Lantignotti, aveva pensato al suo nome ma l'Inter si era già mossa in anticipo.
Il riferimento che gli veniva dato all’epoca? Massimo Ambrosini. Un paragone eccellente, calzante, per via della struttura fisica e dell’abilità nel gioco aereo. Ma con una differenza. Casadei segna tanto.
Come? Il Chelsea acquista un ragazzino del 2003 che non ha ancora esordito in Serie A? È tutto vero, ma non è un caso.
Il bilancio dell’ultima stagione con la Primavera dell’Inter? Chivu non ha mai rinunicato a lui: 39 presenze, 16 gol (e 5 assist). Giocando da centrocampista avanzato, a tutto campo. MVP e Campione d’Italia.
Inzaghi gli aveva fatto capire di tenerlo in considerazione e stimarlo, pur non avendogli regalato la gioia dell’esordio. Lo aveva portato in panchina con il Sassuolo la scorsa stagione, facendogli assaggiare l’atmosfera di una partita tra i grandi. “Imparo da tutti, di Brozovic invidio la tranquillità e di Barella l’agonismo”. Studia e impara dai grandi giocatori con cui ha l’occasione di allenarsi. E alla Pinetina si sprecavano già paragoni come qeullo con Milinkovic Savic.
Casadei era il fiore all’occhiello della Primavera nerazzurra e la società ne era consapevole. L'Inter avrebbe potuto pian piano accompagnarlo in prima squadra, mandarlo in prestito per farsi le ossa o utilizzarlo come pedina per arrivare ad altri giocatori. Invece nella storia è arrivato il Chelsea. I Blues, infatti, avevano mostrato gradimento per il giocatore, chiedendo solo lui come pedina di scambio ai nerazzurri nell’affare Lukaku. È arrivato però un “No” secco da parte di Marotta&co.
I Blues, però, non sono stata l’unica squadra che si è mossa per il giocatore. Sia il Sassuolo che il Torino infatti avevano chiesto informazioni: i neroverdi sono arrivati addirittura a mettere sul piatto dieci milioni, ricevendo però un risposta negativa da parte dell’Inter. Il Torino, invece, lo avrebbe gradito nella trattativa poi saltata per Bremer.
Alla fine l'ha spuntata il Chelsea, che per 15 milioni di euro più 5 di bonus se lo è assicurato. In un'operazione che ricorda molto quella di Zaniolo, l’Inter ha deciso di lasciare andare un piccolo gioiello
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