I talenti della MLS. César Araújo, il “general” di Orlando: “Sogno la Celeste"

L’amore per il calcio è scoppiato presto, prestissimo. Nella sua Montevideo, César ha capito fin da subito cosa avrebbe voluto fare da grande. “Andavo in giro col pallone tra i piedi già a 3 anni…”. I ricordi dell’infanzia nel suo barrio sono tanti. Le partite nei campetti, le corse per strada e i dribbling nel salone di casa. Araújo  è cresciuto col calcio, come tanti ragazzi uruguaiani. Ma se oggi lui è uno dei migliori talenti della MLS, lo deve alla sua mentalità. “Mentalidad, disciplina y trabajo”: César lo ripete come fosse il suo mantra.



Alla scoperta di César Araújo

 

Oltre al talento, Araújo è nato anche con questa voglia di lavorare. Fin da piccolo, la testa è sempre stata la stessa: “Mi allenavo tanto in palestra e mi ispiravo ai calciatori più forti del mondo, è qualcosa che mi è rimasto ancora oggi” racconta il classe 2001 ai microfoni di gianlucadimarzio.com. Partite per strada con amici e fratelli (ne ha tre che giocano tutti a calcio), ma anche tanto lavoro in palestra. E alla lunga ha fatto la differenza.

 

 

César è il classico mediano che servirebbe a ogni squadra. È il “general” del centrocampo di Orlando: grande intensità, bravo in fase di marcatura e in fase di impostazione. Dove bisogna migliorare? “Nei tiri in porta, ci sto lavorando…”.

 

Oltre ai campetti del quartiere e ai primi calci al pallone per strada, a Montevideo ha iniziato anche a giocare nella sua prima squadra. Tra i tanti club della città ha scelto gli Wanderers, che lo hanno accompagnato fino al 2021. Lì è arrivata la chiamata degli Orlando City e Araújo è volato in MLS. 

 

“È un calcio molto dinamico e fisico, a volte le persone sottovalutano la MLS. Sta crescendo in maniera costante, tra qualche anno sarà un campionato davvero importante”. Orlando ha chiuso la regular season al secondo posto in Eastern Conference. Ergo: sarà una delle squadra da battere nei playoff. “Abbiamo delle aspettative alte”.

 

 

Nel cassetto di César ci sono tanti sogni. Il primo l’ha realizzato, quello di giocare contro Messi: “Da piccolo lo guardavo in televisione e poi me lo sono trovato davanti in campo”. Con la Pulce c’è anche stata una piccola discussione in campo, che ripresa dalle telecamere ha fatto il giro del mondo: “Sono cose di campo…”.

 

Il secondo sogno è di colore Celeste: “Sto lavorando tanto per poter vestire quella maglia un giorno, sono tranquillo perché sto facendo le cose per bene”. E poi c’è lo sguardo fisso sul calcio europeo: “Spero di poter arrivare a giocare a quei livelli un giorno”

 

Araujo ama tutti i campionati europei, come un vero appassionato. Una fonte di ispirazione, di motivazione. Ha tanti idoli, due anche in Serie A: “in Serie A mi piacciono molto Locatelli e Barella, hanno grandissima qualità. Poi mi ispiro a Kroos, Valverde, Bentancur e Rodri”.

 

 

Quel ragazzino partito da Montevideo adesso non vuole più fermarsi. La prima tappa è Orlando, la prossima chissà. “Sono convinto che continuando così potrò realizzare tutti i miei sogni”. Mentalidad, disciplina y trabajo. Al resto penserà il destino.

 

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