Ceferin: “Juve, Barça e Real volevano rilanciare la Superlega durante la guerra”

Juventus, Barcellona e Real Madrid hanno provato a rimettere in piedi il progetto Superlega durante lo scoppio della guerra in Ucraina. Ad ammetterlo è il presidente della UEFA Aleksander Ceferin in una lettera pubblicata dalla stessa UEFA insieme al bilancio e visionata in esclusiva da Calcio&Finanza.

 

“I sostenitori della Superlega sfidano la credibilità. I tre club che persistono nel tentativo di resuscitare il progetto fallito della Superlega sono stati i primi a registrarsi per la Champions League 2021/22. La dice lunga sul loro impegno e fiducia nel concetto. Hanno lanciato l’idea in mezzo ad una pandemia e poi hanno provato a rianimarlo mentre infuriava una guerra in Europa. Anche se il buon senso non basta, non possono ignorare l’unione di autorità calcistiche, governi, Unione Europea e soprattutto tifosi”, le parole scritte nella lettera da Ceferin.

 

 

"Superlega contraria ai principi dello sport europeo"

“La Superlega è contraria ad alcuni principi chiave dello sport europeo: il principio di promozione e retrocessione per merito sportivo e il fatto che i ricavi dalle gare tornino nel gioco. Principi che in UEFA sosteniamo e difendiamo. Molte persone non se ne rendono conto ma la UEFA ridistribuisce quasi tutte le entrate generate dalle competizioni come gli Europei e la Champions League”, prosegue il documento pubblicato da Calcio&Finanza.

 

 

"Mondiale ogni due anni? Una sciocchezza"

Nella lettera, inoltre, Ceferin parla anche della proposta di disputare il Mondiale ogni due anni: “Sia la proposta della Superlega che quella del Mondiale biennale è stata guidata più per profitto che per responsabilità per il futuro del gioco. Organizzare una Coppa del Mondo ogni due anni è una completa sciocchezza".

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