6391 giorni dopo: il Catanzaro torna a vincere in Serie B

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6391 giorni. L’alba di un nuovo giorno. La risalita dopo una lunga apnea. Il Catanzaro torna a vincere in Serie B e lo fa contro la Ternana, sul neutro del Via del Mare di Lecce. Termina 2-1. Biasci apre, il primo gol in B per lui, Vandeputte chiude dal dischetto. Nel mezzo, il momentaneo pareggio di Raimondo. 17 anni di attesa: era, infatti, il 25 febbraio 2006 quando il Catanzaro vinceva la sua ultima partita in Serie B. Quella volta l’avversario era il Modena, a decidere la sfida su calcio di rigore fu Giorgio Corona. Sempre dagli 11 metri, questa volta è toccato a Jari Vandeputte decidere il match. 

 

 

Catanzaro riparte dalla certezze: Biasci e Vandeputte per i primi 3 punti della stagione


Nel silenzio del Via del Mare il Catanzaro rinasce. Lo fa allo scadere, intorno al minuto 90, con uno dei suoi uomini più rappresentativi. Riparte dalle certezze la squadra di Vincenzo Vivarini. Tommaso Biasci sblocca la partita, da attaccante vero, in mezzo all’area. Lui che per 10 anni ha sognato di arrivare in Serie B girando nei campi di Lega Pro si fa subito trovare pronto alla prima occasione utile. Raimondo pareggia di testa, ma a regalare i 3 punti al Catanzaro ci pensa dagli undici metri Vandeputte. Undici metri per tornare a sorridere. Per i 110 catanzaresi giunti a Lecce, per i tanti dietro lo schermo rimasti a Catanzaro, aspettando la sfida di mercoledì contro lo Spezia per riabbracciare le Aquile al Ceravolo.

Personalità. Carattere. Voglia. Il Catanzaro di Vivarini si scopre squadra da Serie B sin da subito. Un punto a Cremona, tre contro la Ternana. Ora lo Spezia al Ceravolo, davanti ad un sold out già annunciato. Sarà il ritorno a casa della squadra dei record, quella che nella passata stagione ha stravinto il Girone C di Serie C. L’abbraccio della città alla squadra. Per i tanti catanzaresi che stanno al Nord, ma che hanno rimandato il ritorno a casa per aspettare l’esordio delle Aquile. Catanzaro sogna, sperando di arrivare “lassù dove osano le Aquile”.

A cura di Francesco Marra Cutrupi

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