Catanzaro, Noto: "Provvedimento sproporzionato. Fiduciosi per il ricorso"

Il Catanzaro ha concluso al terzo posto il girone C di Serie C. Ai playoff ha poi sfidato la FeralpiSalò, contro cui ha perso il doppio confronto: 1-0 per la squadra lombarda nella sfida di andata, 2-2 il risultato della gara di ritorno. Proprio durante la partita allo stadio Ceravolo dello scorso 22 maggio, il presidente del Catanzaro Floriano Noto ha inveito contro la terna arbitrale sia sul campo che negli spogliatoi. Un comportamento che gli è costato l'inibizione a rappresentare la società e a svolgere cariche riguardanti la FIGC fino al 30 giugno 2020. 

Con una nota pubblicata sul sito ufficiale del club, il presidente Noto ha voluto replicare alla decisione del Giudice Sportivo: "Un provvedimento assolutamente sproporzionato rispetto all’accaduto. Pur ammettendo di aver agito in modo impulsivo, certo non violento come sembra evincersi dalla motivazione, mai avrei potuto immaginare di ricevere una sanzione del genere che, di fatto, mi estromette dalla guida della società per un anno intero. Quasi fossi un delinquente della peggiore specie e non un imprenditore che, vivaddio, si è costruito negli anni un’immagine rispettata ovunque, a qualsiasi latitudine". 

Il presidente Noto ufficializza la volontà di presentare ricorso: "Dopo aver metabolizzato quanto accaduto e aver riflettuto attentamente, ritengo che per il bene della Catanzaro calcistica, qualora non fosse preso in esame il ricorso che a giorni presenteremo avverso questa decisione ingiusta, debba rivedere la mia posizione e quella della mia famiglia. Bisognerà capire se il gruppo Noto potrà ancora fare calcio senza essere penalizzato da questo “sistema”, o se bisognerà profondere sempre più energie perché siano rispettati i propri diritti e la dignità di una grande società e di una intera città". 

 "Eppure ero convinto (ingenuo!) di poter contribuire a cambiare le sorti di questa terza categoria - continua il comunicato -, anche alla luce del ruolo rivestito in seno al Consiglio di Lega, organo al quale ho partecipato a quasi tutte le riunioni con entusiasmo e proposte che mi sono sempre sembrate finalizzate alla crescita del movimento. Per quanto riguarda l’onorabilità della mia persona, offesa dalle insinuazioni calunniose relative al mio comportamento al termine della gara con la FeralpiSalò, saprò difendermi nelle sedi opportune. Restiamo con la grande amarezza del risultato sportivo e di questa “coda” che rappresenta una brutta pagina della mia pur breve esperienza nella Lega Pro ma fiduciosi nella difesa dell’avvocato Chiacchio che depositerà il relativo ricorso”.

 

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