Casertana-Viterbese, Romano: "Ci siamo attenuti al protocollo"
Casertana-Viterbese è una partita che farà parlare a lungo. Ieri pomeriggio i padroni di casa sono stati costretti a giocare pur con le defezioni di 15 elementi del gruppo squadra positivi al Covid-19, di cui altri 2 emersi successivamente alla partita e che hanno preso parte alla stessa non essendo arrivati prima dello svolgimento del match gli esiti dei tamponi. La partita è poi terminata 0-3 a favore degli ospiti.
Al termine del match il presidente dei rossoblù D’Agostino, l’allenatore Guidi e il capitano dei campani Luigi Castaldo, hanno voluto esternare tutto il loro disappunto per questa triste (per il calcio tutto) vicenda in conferenza stampa. Conferenza alla quale non ha preso parte Marco Arturo Romano, presidente della Viterbese, che ha voluto commentare la vicenda ai microfoni di gianlucadimarzio.com.
“Sono state sovvertite tutte le regole, come spesso accade. Dalla ragione siamo passati nel torto dal punto di vista mediatico. Eravamo pronti a giocare la partita com’era giusto che fosse, nel rispetto del protocollo.
La Casertana ha gridato allo scandalo perché diceva che noi non avremmo dovuto giocare la partita. Ma non dipendeva da noi. Cosa avremmo dovuto fare? Non giocare la partita e prendere il 3-0 a tavolino? Mi sembra una cosa assurda”.
Romano, poi, commenta ciò che è accaduto al termine della partita e spiega il perché della sua assenza nella conferenza stampa post gara. “A fine partita siamo stati minacciati, oltraggiati e offesi, ragion per cui sono stato costretto a scappare via prima della conferenza, nella quale sono stato ripetutamente offeso pubblicamente. Ma noi continuiamo ad avere questa gogna mediatica, per cosa? Cosa abbiamo fatto?
Secondo presidente e allenatore della Casertana io sono un uomo di poco valore dato che dovevo tenere alla salute dei miei ragazzi. Ma loro perché si sono presentati al campo allora? Anche loro avrebbero potuto non presentarsi. Mi dicono che io penso alla classifica, loro invece a cosa pensavano? Perché io non dovevo giocare e loro sì?”.
Una situazione nella quale la Viterbese si era già trovata – ma a parti inverse – lo scorso 25 ottobre, quando fu costretta a giocare la partita con la Vibonese nonostante avesse diversi positivi in rosa.
“Contro la Vibonese ci siamo trovati nella stessa situazione, ma eravamo noi ad essere decimati a causa del Covid. Abbiamo giocato e, per gli osservatori esterni, siamo stati tutti bravi. Questa volta, invece, avremmo dovuto non giocare. Quella volta chiedemmo se fosse possibile rinviare la partita e la Lega negò il rinvio. In questo caso si grida allo scandalo, quella volta nessuno disse nulla. Che differenza c’è?", conclude Romano.