Casadei: "Non sento la pressione, non ho ancora fatto niente"

Cesare Casadei ha parlato ai canali ufficiali dela Figc del suo momento in Nazionale: "Segnare con la Nazionale è meraviglioso, farlo a casa lo è ancora di più. Forse al 'Manuzzi' avevo giocato qualche partita da piccolino con le giovanili del Cesena, ma di questo livello mai".

 

 

"Vivendo in Inghilterra, ho poco tempo per tornare. Ma mi basta essere in ritiro con la Nazionale, vicino Milano Marittima dove sono nato, per sentire l'odore di casa - ha continuato il giovane calciatore -. Riesco a scendere ogni tanto, ma è più facile che vengano i miei genitori a Londra: spesso anche con i cappelletti o un pacco di piadine in valigia... Posso sembrare noioso, ma in realtà sono sempre concentrato e non mi rendo conto di come le cose stiano cambiando: la mia vita è rimasta la stessa, sono ancora all'inizio della mia carriera e ho tante cose davanti a me".

 

Tra Chelsea e Nazionale: il futuro di Casadei

Giovane e con la testa sulle spalle. Nonostante sia da solo in Inghilterra a giocare per il Chelsea, Casadei ha obiettivi chiari da raggiungere: "Questa pressione non la sento, cerco sempre di fare del mio meglio con la consapevolezza di non aver fatto ancora niente. Anzi, cerco sempre di migliorarmi. A Londra vedo i film e la tv solo in inglese, perché devo perfezionare la lingua. Sono arrivato in Inghilterra con inevitabili difficoltà e devo ringraziare Jorginho, Aubameyang e Thiago Silva per avermi aiutato, ora dopo un anno e mezzo va meglio ma devo pensare e parlare in inglese, anche perché l'italiano penso di saperlo abbastanza bene...".

 

In conclusione, il centrocampista ha parlato del rapporto con la Nazionale maggiore con il Ct Spalletti che osserva i loro miglioramenti nelle selezioni giovanili: "Questa è una cosa è estremamente motivante per tutti noi. Sapere che il mister della Nazionale ci segue è stimolante, perché quella maglia è il sogno di tutti. Un sogno, ma anche una responsabilità: perché tutti quei bambini che ieri ci hanno acclamati ci vedono come degli esempi. E noi dobbiamo esserlo sempre".

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