Giampaolo-Samp, si va verso la separazione: "C'è sempre bisogno di rinnovare le motivazioni"

Meno uno alla fine del campionato, con il match del Ferraris con la Juventus a chiudere la stagione: ultimo obiettivo della Sampdoria, aiutare Fabio Quagliarella a conquistare il titolo di migliore marcatore della Serie A. “Una soddisfazione incredibile”.

I novanta minuti di Marassi, però, saranno anche l’occasione per il saluto alla Genova blucerchiata di Marco Giampaolo, il cui futuro - che da settimane tiene banco in casa Samp - sembra essere sempre più lontano da Bogliasco. “Io alla Samp sto bene e mi vogliono bene, abbiamo fatto anche il nostro: - le parole dell’allenatore del Doria questa sera a Sky Calcio Club - ho un ottimo rapporto con la mia società, una tifoseria straordinaria. Ci siamo divertiti, io però credo ci sia bisogno sempre di rinnovare motivazioni e crescere, perché quello che è stato straordinario prima può diventare ordinario dopo”.

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Un concetto ribadito più volte da Giampaolo, lo farà ancora nell’incontro con il club previsto per metà settimana. Incontro che, però, non dovrebbe cambiare la direzione di quello che già oggi sembra essere un addio annunciato: nessun problema tra società e allenatore, che in tre anni hanno fatto crescere il club sotto tutti i punti di vista.

Quello tecnico, con i 50 punti di media a stagione, e il sogno Europa accarezzato a lungo. Dal punto di vista economico-finanziario, con la costruzione del nuovo centro sportivo e gli alloggi per giovani calciatori. Tanti obiettivi importanti, che una volta portati a termine rischiano - su tutti quelli sportivo - di far cadere il mondo Sampdoria nell’ordinario: “Alla Juventus Allegri va via perché i cinque scudetti consecutivi possono diventare ordinaria amministrazione” ancora Giampaolo. E il pericolo, soprattutto nella testa dell’allenatore della Samp, è quello di un fuoco non più acceso come all’inizio della sua avventura in blucerchiato.

L’ambizione fa parte di tutti i mestieri, per questo l’allenatore vorrebbe alzare ancora l’asticella, fare un ulteriore step di crescita. Come? Privandosi di qualche gioiello in meno, vedi Praet e Andersen pronti a diventare uomini mercato della prossima sessione - portando a Genova qualche giocatore pronto in più. Oppure, facendo una mini rivoluzione all’interno della rosa blucerchiata: “Bisogna rinnovarsi, anche perché i calciatori hanno bisogno di stimoli sempre diversi, oppure devi cambiare i calciatori” - ma a quel punto più semplice sarebbe forse cambiare allenatore.

Tutte idee, queste, che Giampaolo ha già presentato al Presidente Ferrero, al suo vice Romei e al ds Carlo Osti: “Ne faccio un discorso di responsabilità. Cosa possiamo fare? Ci possiamo migliorare? O rischiamo di timbrare il cartellino alle otto del mattino? E non va bene, io devo guardare il campo e avere sempre forti motivazioni e poter sempre sfidare la Juventus, perché io ho anche avuto questa sensazione con la mia squadra.

Devo capire se possiamo fare un punto in più, due in più, cinque in più e non rischiare di farne cinque in meno, rischiando di fare una stagione fallimentare, e questo non voglio farlo per rispetto del club, dei tifosi e di quanto costruito”. Idee e richieste chiarissime, che difficilmente però, anche nell’incontro in programma in settimana, potranno essere soddisfatte.

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Quindi, salvo cambi di strategia da parte della società, la strada intrapresa è quella di un addio anticipato di un anno rispetto alla scadenza del contratto: “Me ne assumo anche la responsabilità, con il rischio il prossimo anno di andare a vela”. Alla base dell’addio - per scelta quindi dell’allenatore - il venire meno di condizioni e stimoli fondamentali per andare avanti.

A quel punto per la Sampdoria sarà tempo di stringere i tempi per il sostituto di Giampaolo, con Pioli - già in passato nel mirino del club - primo nome sulla lista per raccogliere l’eredità di Giampa. A sua volta in corsa per la panchina dell’Atalanta, in caso di addio di Gasperini. L’Atalanta ma non solo, perché a pensare al quasi ex allenatore della Sampdoria ci sono anche la Lazio, se il percorso di Inzaghi nella capitale dovesse essere giunto al capolinea, e la Roma: nella cui lista dei desideri non è nelle prime posizioni, ma il suo nome è comunque scritto. Possibilità, ad oggi soltanto idee, visto che Giampaolo ha dato priorità solo esclusivamente al lavoro da portare a termine con la Samp. Un ciclo per l’allenatore pronto a chiudersi: questione di ambizioni e di fuoco dentro, da continuare a tenere acceso.

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