"Urliamo la nostra identità". Il Genoa e il mercato degli ex
"L'obiettivo lo conoscete, vogliamo urlare la nostra identità". Parole di Davide Nicola, uno che sa bene cosa significhi essere genoano. Ha indossato la maglia rossoblù per la prima volta nel 1989, quando di anni ne aveva solo 16 ed era una giovane promessa del settore giovanile, se l'è tolta per l'ultima volta nel 2002, appena un anno prima dell'inizio dell'era Preziosi. 17 lunghe stagioni quelle del presidente rossoblù, vissute tra alti e bassi, tra grandi esaltazioni e pesanti contestazioni, ma anche con 13 campionati consecutivi in Serie A, record storico per il Genoa. E proprio adesso, che la massima serie è in serio pericolo, c'è bisogno di lui, anzi di loro. Di Davide Nicola, ma non solo. C'è bisogno di chi il Genoa lo conosce bene, di chi quell'identità la sente addosso e la può urlare a tutto il resto della Serie A.
Un mercato impostato sulla genoanità, sui grandi ritorni: dalla panchina a tutti i ruoli del campo. A cominciare dalla porta, da quei pali che Mattia Perin aveva già difeso per 152 volte prima di spiccare il volo verso la Juventus. Un capitano in più nello spogliatoio, da chi quella fascia l'ha indossata in passato e per i colori rossoblù ha lasciato sul campo i legamenti crociati di entrambe le ginocchia. Non poteva non tornare, quasi come un debito di riconoscenza per chi lo ha fatto diventare grande.
Perin che era solo un promettente portiere del settore giovanile, quando il Genoa tornò in Serie A dopo 12 anni il 10 giugno 2007. Una giornata incredibile a Marassi a celebrare la promozione insieme al Napoli, con le tifoserie ancora gemellate. E tra giocatori in mutande già pronti per la festa, a toccare l'ultimo pallone di quella partita fu Andrea Masiello, anche lui tornato in rossoblù in questa sessione invernale. Una stagione e mezza tra il 2007 e il 2008, in quello che era il primo Genoa di Gasperini. Un giovane emergente che sarebbe poi andato al Bari, passando per l'inferno del calcioscommesse, prima di rinascere all'Atalanta, ancora con Gasperini.
E chi ha avuto un lungo percorso in Serie A è sicuramente Valon Behrami, anche lui però debuttante in Italia con la maglia del Genoa. Estate 2003, uno dei primi acquisti dell'era Preziosi. Preso in comproprietà insieme all'Udinese, sua ultima tappa italiana prima di tornare in rossoblù. Come se questo ritorno fosse una chiusura del cerchio. Dal Friuli dove il suo allenatore era Davide Nicola, che garantisce per lui e sa cosa può dare in termini di identità l'ex centrocampista anche di Verona, Lazio, Fiorentina e Napoli.
Portiere, difensore, centrocampista ma anche attaccante, anzi attaccanti. Perchè davanti i ritorni sono due: Mattia Destro e Iago Falque. Il primo, arrivato in rossoblù nell'estate 2010 nell'ambito dell'affare che ha portato Andrea Ranocchia all'Inter. 19 presenze e 3 gol in quella stagione, i primi di Destro in Serie A. Il secondo, Iago Falque, prelevato dal Rayo Vallecano dopo una difficile esperienza da giovanissimo alla Juventus. 33 presenze e 13 gol nella stagione 2014-15, tra cui uno nel derby contro la Sampdoria. Con Diego Perotti trascinano il secondo Genoa di Gasperini in Europa League (poi revocata per la mancata licenza Uefa). Si ritroveranno insieme alla Roma dove però Iago non raggiungerà mai i numeri raggiunti in quella stagione genoana.
Il mercato del Genoa è ancora in divenire anche in quest'ultima settimana. Se a centrocampo è arrivato Eriksson, lui non ex Genoa ma già avuto e conosciuto dall'attuale DS Marroccu che garantisce per il suo spirito di gruppo, l'ultima idea per l'attacco è quella di Riccardo Sottil. Anche lui in qualche modo ex, visto che era ancora un bambino quando il papà Andrea vinceva il campionato di Serie B (poi revocato) nel 2004-05 con Milito in attacco e Cosmi in panchina. Passato brevemente per il settore giovanile rossoblù, dove giocò a 13 anni il Trofeo Giampaglia con i Giovanissimi, rimane uno dei più grandi rimpianti della dirigenza che non lo riscattò mai dal Gubbio, proprietario all'epoca del suo cartellino. Sette anni dopo potrebbe concretizzarsi l'ennesimo ritorno del mercato invernale rossoblù. Per gridare con ancora più forza a tutto il campionato la propria identità genoana.