I calciatori italiani più famosi
“Come fa un paese così piccolo, ad avere così tanti talenti e ad arrivare sempre tra le prime al mondo nelle grandi competizioni internazionali?”.
Calcio: chi sono i calciatori italiani più famosi
Il calcio fa parte della cultura italiana. “Cresciuto a pane e pallone” si dice. Quante centinaia di migliaia di bambini non hanno giocato a pallone in cortile o per strada rischiando di rompere (o rompendo) la finestra di qualche vicina facilmente suscettibile? E insomma, da tutti questi ragazzini prenderne undici in tutto lo stivale per fare una squadra di calcio competitiva non deve essere difficile no?
FRANCESCO TOTTI
Uno tra i calciatori italiani più famosi, cresciuto tra i vicoli dei quartieri romani è Francesco Totti. Leggenda ed ex capitano della Roma, ha dedicato la sua intera carriera ai colori giallorossi. Forse è stata anche l’ultima vera bandiera del nostro calcio. Nel 1989, all’età di 12 anni entra nelle giovanili senza mai più andarsene. A 16 anni esordisce in Serie A e dopo 25 stagioni passate all’ombra dell’Olimpico e a Trigoria, si ritira nel 2017 senza aver vestito la maglia di nessun’altra squadra. Certo, avrebbe avuto la possibilità di passare al Real Madrid ad un certo punto del suo percorso, ma la fede e l’amore per la sua città hanno sempre avuto la meglio. Lo scudetto del 2001, due Coppe Italia e due Supercoppe e il Mondiale con gli Azzurri nel 2006 sono stati i trionfi più importanti ma oltre a questi, è entrato nel cuore dei tifosi romani per la famosa maglietta “vi ho purgati ancora” mostrata dopo il gol e la vittoria nella stracittadina contro la Lazio. Sempre contro i biancocelesti dopo un gol, è diventata virale la sua “esultanza-selfie” con la curva. Totti ha anche sposato Ilary Blasi nel 2005, famosa showgirl, dopo averla conquistata con un’altra dedica: “6 unica”. È il secondo marcatore all-time della Serie A con 250 reti e il più anziano ad aver segnato in Champions League (38 anni e 59 giorni). Dopo il ritiro ha partecipato a molti spot pubblicitari e su Instagram conta più di quattro milioni di followers. Nel 2021 è uscita una miniserie su di lui, intitolata “Speravo di morì prima”. E chi si dimentica quel pallonetto contro van Der Sar?
ROBERTO BAGGIO
Probabilmente sullo stesso livello di “celebrità” c’è Roberto Baggio. Il Divin Codino è stato l’idolo per eccellenza di più di una generazione di ragazzi e forse il calciatore più forte che l’Italia abbia mai avuto. Anche lui debutta a 16 anni con il Vicenza per poi passare alla Fiorentina, dove diventerà il beniamino dei tifosi fino al suo passaggio alla Juventus (proprio come successo recentemente con Dusan Vlahovic) nel 1990. Nell’estate dello stesso anno gioca la sua prima Coppa del Mondo con l’Italia segnando all’esordio un gol memorabile partendo dalla metacampo contro la Cecoslovacchia ma è nel 1994 che Baggio segnerà per sempre il destino degli italiani. Il fantasista arrivava dopo la vittoria della Coppa Uefa e l’assegnazione del Pallone d’Oro (quinto italiano a riuscirci all’epoca) e Sacchi ha fatto di lui quello che oggi potrebbero essere Cristiano Ronaldo e Messi per Portogallo e Argentina: ma se nelle prime tra partite del girone non lascia il segno, nella fase ad eliminazione diretta trascina gli Azzurri segnando cinque reti. Nella finale di Pasadena contro il Brasile, però, resterà nella storia il rigore sbagliato dal Divin Codino. Tiro alto sopra la traversa, Mondiali ai brasiliani e quell’iconica posa con le mani sui fianchi e il capo chino che probabilmente gli resterà addosso per sempre. Netflix ci ha addirittura fatto un film intitolato proprio “Il Divin Codino”. Baggio vestirà poi le maglie di Milan, Bologna, Inter e chiuderà la carriera con il Brescia ma nonostante questo, difficilmente una delle tifoserie delle big ha mai provato rancore verso di lui.
ALESSANDRO DEL PIERO
Un altro dei calciatori italiani più famosi è Alessandro Del Piero. Pinturicchio ha cominciato a giocare nei campetti della provincia di Padova ed è diventato il capitano della Juventus e della Nazionale italiana. I colori bianconeri li ha avuti addosso per vent’anni tra alti e bassi: dalla vittoria della Champions League del 1996 (l’ultima nella storia del club di Agnelli) alla Serie B dopo lo scandalo Calciopoli. Alex non ha mai pensato di andarsene, sebbene quella retrocessione fosse avvenuta proprio dopo la vittoria del Mondiale del 2006, in cui ha segnato il gol decisivo contro la Germania in semifinale e il rigore nella lotteria finale contro la Francia. Anche con gli Azzurri aveva vissuto un brutto periodo, sbagliando sempre contro i francesi un’occasione simile in finale a Euro2000. Dopo aver aperto il ciclo di scudetti della Juventus, va a giocare due anni in Australia e qualche mese in India, dicendo addio al calcio nel 2014. Dopo il ritiro è diventato opinionista Sky Sport e ESPN, aprendo anche un ristorante e una Juventus Academy negli Stati Uniti.
GIANLUIGI BUFFON
Come Del Piero, anche Gianluigi Buffon decise di non andare via nonostante la retrocessione in Serie B. Il portiere di Carrara è considerato tra i più forti (se non il più forte) della storia nel suo ruolo. Un’etichetta che si è guadagnato in una carriera quasi trentennale, iniziata a Parma e che sta continuando sempre con il Parma. E pensare che da bambino aveva iniziato da centrocampista. Nemmeno maggiorenne esordisce in Serie A mantenendo la porta inviolata contro il Milan e dopo qualche anno viene soprannominato Superman dai tifosi crociati, con cui ha vinto la Coppa UEFA (oggi Europa League). Nel 2001 si trasferisce alla Juventus diventando l’acquisto più costoso nella storia della società torinese (record mantenuto fino al 2016 con l’acquisto di Higuain) e vince tutto per tante volte in Italia senza però mai riuscire ad alzare la Champions League, unico grande rimpianto della sua carriera. Con la Nazionale è stato protagonista del Mondiale 2006, classificandosi dietro a Fabio Cannavaro nella lista per il Pallone d’Oro ed è uno dei quattro calciatori ad aver partecipato a cinque edizioni della Coppa del Mondo. Oltre a questo, ha macinato (e continua a macinare) record: dalla maggior striscia di imbattibilità in Serie A (974 minuti) al maggior numero di presenze (657).
ANDREA PIRLO
Andrea Pirlo è stato compagno di Buffon alla Juventus. Il centrocampista di Brescia, probabilmente, è stato forse l'unico ad essere alla pari di Iniesta e Xavi nell’ultimo ventennio. Il suo volto sempre calmo e il suo stile l’hanno fatto diventare un’icona anche fuori dal campo. In comune con Baggio ha le magliette delle big italiane vestite in carriera: prima Inter, poi Milan e infine Juventus. Negli anni rossoneri è arrivato il grande successo continentale (2 Champions League) mentre con i bianconeri è arrivata una seconda giovinezza e tanti scudetti con Conte e Allegri. Come tanti già citati, fa parte della gloriosa squadra che partì per la Germania nel 2006 ma probabilmente il momento più alto di Pirlo con la maglia azzurra risale a Euro 2012 quando mise a sedere con un dolcissimo cucchiaio il portiere inglese Joe Hart ai quarti di finale.
BARESI E MALDINI
Andando più indietro nel tempo, invece, non si possono non menzionare Franco Baresi e Paolo Maldini. Tutti i difensori moderni si ispirano alle loro giocate ed è come se loro avessero inventato l’arte della difesa. In due hanno collezionato quasi duemila presenze con la maglia del Milan vincendo tutto quello che si poteva vincere.
ZOFF, ROSSI, RIVERA E RIVA
Infine, alcune leggende italiane del passato sono ancora tra i calciatori più conosciuti al mondo: Dino Zoff e Paolo Rossi sono diventate icone dopo il Mondiale 1982. I brasiliani sono ancora tormenati dagli incubi la notte a causa della tripletta subita da Pablito, che quell’anno vinse anche il Pallone D’Oro. Come lui, qualche anno prima nel 1969 Gianni Rivera, attaccante del Milan e dell’Italia che vinse l’Europeo nel 1968 insieme a Gigi Riva, che ancora oggi è il miglior marcatore della Nazionale con 35 reti in 42 presenze.
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