Cagliari, Ranieri: "Ci metterò impegno e lavoro. Se qualcuno non se la sente basta che lo dica"
Dopo più di 30 anni dalla sua ultima esperienza sulla panchina rossoblù, Claudio Ranieri è ufficialmente il nuovo allenatore del Cagliari. L'allenatore romano in conferenza stampa di presentazione ha detto: "Sono contento, sono felice ed entusiasta di poter sedere ancora una volta sulla panchina del Cagliari. Dentro di me c'era un maremoto di emozioni inerenti. Ho tolto la parte egoistica, la paura di sporcare quei ricordi bellissimi che avevo: perché non dovevo aiutare la piazza a risalire?".
Cagliari, la conferenza stampa di Ranieri
Il nuovo allenatore del Cagliari ha poi parlato della rosa a disposizione: "Io vengo con entusiasmo, ma questo voglio vederlo anche nei giocatori perché sono loro che tirano fuori l'entusiasmo dei tifosi. Noi saremo seri, determinati, io voglio una squadra che senta l'appartenenza dell'isola: ma il pubblico deve stare con noi. Modulo? Non ho un riferimento preciso, sarà la squadra a darmi indicazioni in tal senso. Ho comunque due attaccanti top, due bocche da fuori importanti: la mia idea è loro due, e la squadra che gira attorno. Ma non ho un sistema preordinato".
Sul mercato: "Prima di poter scegliere e avanzare richieste di mercato voglio conoscere la squadra. Chiaro però che voglio gente che ha voglia di star qui, se qualcuno non se la sente basta che lo dica, lo accompagno alla porta. Nainggolan? Ho letto, forse lui ci tiene a tornare, il suo agente spinge per portarlo, ma è prematuro fare ogni discorso in merito".
Chiosa finale con gli obiettivi: "Per carattere voglio sempre tutto e subito, ma chiaramente so che partiamo con un gap: cercheremo di fare del nostro meglio, prometto solo amore e lavoro, tanto lavoro. Non mi arrenderò dopo una sconfitta e non lo faranno i miei ragazzi, sappiamo di avere una responsabilità e la porteremo avanti. I due anni e mezzo di contratto sono per questo, per creare il Cagliari del futuro. La classifica al momento è veritiera, magari noi non vinceremo, ma abbiamo il dovere di dare il massimo: lo pretendo da me stesso e dai miei calciatori".
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