Continua la dinastia Conti a Cagliari: Bruno jr esordio con gol in Primavera
“Di Bruno ce n'è uno e viene da Nettuno”. Il famoso coro dei tifosi della Roma dedicato a Bruno Conti dovrà cambiare. Da oggi, nel calcio, di Bruno Conti, ce ne sono due. Nonno Bruno 'senior” e Bruno Conti 'jr'. Il figlio più grande di Daniele che oggi ha fatto ein plein: esordio e gol (bellissimo, ndr) con la Primavera del Cagliari nella vittoria per 2-1 sul campo dell'Empoli. Una dinastia che continua. Un altro Bruno, ma soprattutto un altro Conti. A Cagliari, la casa di papà Daniele e Bruno 'jr'.
Centrocampista come papà, mancino come nonno. I paragoni, almeno per adesso finiscono qui. Bruno Conti è uno dei migliori prospetti del vivaio del Cagliari. Ma è un classe 2002, all'esordio assoluto in Primavera. Un cognome pesante da portare sulle spalle a Cagliari e un nome, forse, ancora più ingombrante. Normale che in tutta la famiglia si voglia abbassare i toni su di lui ancora prima che comincino. A partire da papà Daniele, Coordinatore Tecnico del Settore Giovanile. "Non voglio parlare dei miei figli, anche perché sarei di parte. Sogno una gran carriera per loro come qualsiasi altro genitore ma questo dipenderà dal carattere e dalla bravura: nel calcio si arriva in alto solo con determinate qualità”, raccontò poco tempo fa ai nostri microfoni.
Preservarlo da qualsiasi pressione ulteriore. Il papà come il nonno, che contattato dalla nostra redazione non ha voluto commentare l'esordio da sogno : "Preferisco non parlare di Bruno". Normale, un po' meno provare a diventare solamente Bruno Conti in una città come Cagliari che con papà Daniele ha un legame lungo 16 anni. Amore viscerale per una città, per una terra che non era d'origine ma è diventata casa per tutta la famiglia Conti. L'addio al calcio di Daniele ha riunito nonno, figlio e nipotei sullo stesso campo. E l'abbraccio commosso di papà a Bruno 'jr' al momento del cambio ha fatto il resto. L'esordio assoluto della terza generazione Conti con la maglia rossoblu.
Non il primo abbraccio tra papà e figlio. Daniele Conti il 24 febbraio del 2013 aveva firmato la prima doppietta in Serie A contro il Torino. Un traguardo festeggiato correndo ad abbracciare proprio Bruno jr, che per la prima volta era a Is Arenas nella veste di raccatapalle. "Dedico a lui la vittoria. Mi aveva chiesto in settimana di venire allo stadio, ci teneva e mi ha portato fortuna". Amore di papà. Una scena ripetuta la stagione successiva con il piccolo Manuel: "Glielo dovevo, per non farli litigare".
Il calcio che vive da sempre in casa Conti e ti permette anche di incontrare il tuo idolo Leo Messi. Il tramite è stato Francesco Totti, legatissimo da sempre a nonno Bruno. Tutta la famiglia Conti andò a Barcellona appositamente per incontrare il campione del Barcellona, una sorpresa nata con l’inganno. Una piccola bugia per rendere la giornata ancora più speciale: “Partimmo dall’albergo dicendo ai miei nipotini - ha raccontato tempo fa a Sky Bruno Conti ‘senior’ - che saremmo andati da un mio amico spagnolo”.
Prima, però, una tappa obbligata: “Dovevamo passare dal centro commerciale a prendere dei completini, per farli autografare ovviamente. Finito il giro arrivammo davanti a casa di Messi: non vi dico quanta gente c’era per poter fare una foto con lui o anche per poterlo semplicemente vedere. Ci fece entrare nel giardino, ma Manuel e Brunetto ancora non si erano resi conto di dove fossimo, anche se… a un certo punto uscì Fabregas, che stava andando via. E allora lì probabilmente capirono”. Memorabile l’incontro con Leo: “Avevano entrambi gli occhi lucidi, era il loro idolo! È stato di una disponibilità e di un’umiltà incredibili: ci ha offerto da bere e ci ha anche regalato una maglia con la dedica a Daniele”.
Oneri e onori. Di poter incontrare Messi e parlare con lu. Responsabilità e pressione. Di chiamarsi Conti a Cagliari, ma anche Bruno Conti. Ma come vogliono tutti in famiglia, per adesso, l'importante è che il giovane Brunetto pensi solo a giocare ed imparare. Certo, dopo un esordio con gol, bello come quello all'Empoli la stoffa c'è,