Bundesliga, rigori a porte chiuse? Ringraziano i portieri

I fischi dei tifosi avversari? Quasi quasi i rigoristi di Bundesliga ne sentono la mancanza. Oggi Caligiuri dello Schalke è riuscito a tenere i nervi saldi, ma dopo un mese dalla ripresa del campionato tedesco i dati sono chiari: calciare un penalty a porte chiuse è molto più difficile di quel che sembra.

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Due volte Uth, Zuber, Niederlechner, per ultimo Rashica sabato pomeriggio. 5 errori su 15 tentativi. Nelle 25 giornate prima dello stop erano stati 8 su 38. E la percentuale di realizzazione, che prima sfiorarva l'80%, è scesa così a due rigori segnati ogni tre. A prima vista può non sembrare una differenza enorme, pensate invece come potrebbero cambiare gli equilibri degli shootout.

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Proprio Niederlechner, attaccante dell'Augsburg tornato al gol questa sera (su azione), aveva raccontato come lo stadio vuoto e silenzioso sia un valore aggiunto per i portieri, che riescono a sentire con chiarezza le indicazioni dei compagni. Sia per questo o per la poca abitudine con il nuovo ambiente, i numeri sembrano dargli ragione.

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E la Serie A? In Coppa Italia c'è stato un assaggio: l'inconsueto errore di Ronaldo, con Donnarumma deciso in traiettoria. Per ora è quello che in statistica chiamano campione non significativo. Staremo a vedere se si tratterà davvero di un nuovo lato del calcio, ai tempi delle intere giornate porte chiuse.

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