Viaggio nel miglior settore giovanile di Svezia: “Da Kulusevski a Gyokeres, ecco i nostri segreti”
Arrivare al centro sportivo non è semplice, soprattutto in auto. Strade strette, un grande bosco da attraversare e un piccolo parcheggio che non può ospitare molti visitatori. Insomma, un bel problema direte voi. Per il Brommapojkarna non lo è affatto, anzi è un punto di forza. Il motivo? “Così i ragazzi non hanno distrazioni”, ci racconta Erik Nathorst, direttore del miglior settore giovanile di Svezia. Benvenuti al Brommapojkarna.
Nel miglior settore giovanile di Svezia
Siamo a Bromma, uno dei borghi più famosi di Stoccolma: qui se si parla di calcio si deve parlare del Brommapojkarna. Nel 2014 aveva affrontato il Torino in uno spareggio di Europa League, ma da quelle parti sono famosi per altro: il settore giovanile. “L’academy è vitale per il club. La maggior parte dei soldi che incassiamo vengono da lì, dalle cessioni dei nostri ragazzi: se l’academy non funzionasse avremmo un problema molto grande” racconta Erik Nathorst ai microfoni di gianlucadimarzio.com.
Il Brommapojkarna non solo ha il miglior settore giovanile di Svezia, ma anche il più grande d’Europa con 4000 giovani calciatori in totale. “Non abbiamo vinto nessun titolo nella nostra storia. Siamo famosi per i giovani che crescono qui, loro sono i nostri trofei”. Le priorità del club sono sempre state chiare, così come gli obiettivi. “Siamo chiari con i nostri ragazzi, loro sanno che se vengono qui verranno venduti un giorno. Non vogliamo tenerli qui per sempre, il nostro obiettivo è portarli nei top club. Ci sono due percorsi possibili per loro: o vengono venduti ai top club europei intorno ai 16-17 anni oppure possono giocare una o due stagioni nella nostra prima squadra prima di andare via”.
Il Brommapojkarna vende talenti ogni anno in giro per il mondo. Tanti arrivano anche nella nostra Primavera: “Chi gioca qui deve saper adattarsi a tutto: a ogni modulo, a ogni stile di gioco, a ogni filosofia. Per noi è la qualità più importante”.
Ma come si lavora per essere i numeri uno in Svezia? “Lavoriamo per trovare talenti a partire dagli 8 anni, ma spesso sono loro a venire da noi chiedendo di fare un provino. Poi abbiamo un grande reparto scouting che si occupa di trovare ragazzi che abbiano più di 15 anni”.
Mescolate scouting e territorialità e verrà fuori il mix perfetto: “Il 90% del nostro scouting è concentrato a Stoccolma e nella nostra regione. C’è tanto talento dalle nostre parti. Dagli 8 ai 12 anni i nostri ragazzi devono fare tutto. Devono provare a giocare in diversi ruoli, provare a fare diverse cose: poi dai 13 anni iniziamo a dare più attenzione alla loro posizione in campo e dare loro un’identità precisa”.
Da Kulusevski a Gyokeres e Bergvall: i migliori talenti del Brommapojkarna
La lista è lunga, ma quando si parla di talenti Erik ha due nomi su tutti: “I due migliori giovani che abbiamo avuto sono Kulusevski e Bergvall. Dejan è stato venduto all’Atalanta quando aveva 15 anni, mentre Lucas ha giocato una stagione con la nostra prima squadra. Saranno i migliori giocatori della nazionale”. Adesso si sono riuniti al Tottenham. “Dejan qui giocava in ogni ruolo. Sapeva fare tutto, sa adattarsi a ogni realtà. Lucas è ancora giovanissimo, è presto per dare giudizi. Sono sempre stati umili. Quando erano qui ringraziavano tutti, anche per le piccole cose. Si allenavano più degli altri nonostante fossero i più forti”.
Ma non è finita qui, manca ancora un nome: Viktor Gyokeres, attaccante svedese che sta facendo volare lo Sporting. “Viktor è una macchina, non lo puoi fermare. È arrivato qui a 15 anni grazie a un bel lavoro di scouting: era un mostro dal punto di vista fisico, nessuno riusciva a buttarlo per terra. Lui è un tipo di giocatore simile ad Haaland: sa segnare in ogni modo. Vuole fare gol, punto e basta. Lo vedo in un top club il prossimo anno”. Bergvall, Gyokeres, Kulusevski. Il tridente del futuro della Svezia è nel segno del Brommapojkarna.
Una miniera nascosta a Stoccolma, in mezzo a boschi e lontana dalle distrazioni. L’ossessione di cercare nuove giovani promesse, la competenza nel formarle e infine la necessità di venderle. A Bromma col talento ci sanno fare piuttosto bene.
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