Le confessioni di Bonucci: “Ecco perché ho lasciato la Juve. Futuro? Voglio allenare qui”
“Rimettere piede nello spogliatoio della Juventus è stata una sensazione strana. Mi trovavo in un posto nuovo, ma era come se non me ne fossi mai andato. Questo stadio, questa squadra, questa città sono casa mia: ‘Ogni viaggio ha un ritorno' E io sono tornato’”, inizia così la sua intervista al Corriere dello Sport Leonardo Bonucci. Il difensore della Juventus si è raccontato a cuore aperto a Walter Veltroni: “Lasciare la Juve è stata una scelta difficile presa un momento di rabbia. Erano successe delle cose durante gli ultimi 4 mesi di Juve 1.0, che mi avevano toccato nell’orgoglio, a livello personale, intimo e non sono stato abbastanza bravo a farmele scivolare addosso. Poi con il passare del tempo e guardandomi da fuori sono riuscito a capire che lasciare i bianconeri non era la scelta giusta. Questa esperienza mi ha insegnato che nei momenti di rabbia l’istinto ci può far fare delle scelte sbagliate, o comunque non quelle che avremmo fatto a mente lucida. La Juventus è una famiglia, solo qui riesco a esprimere al meglio le mie potenzialità sul campo e fuori. Insieme al presidente Agnelli e al mio procuratore ho avuto la fortuna di poter costruire questo ritorno e mi sono reso conto che era l’unica cosa che volevo davvero”.
CR7 E’ UNO STIMOLO PER TUTTI
Bonucci che ha parlato poi così del portoghese, arrivato - proprio come lui - in estate alla Juventus: “Cristiano Ronaldo è uno stimolo per tutti, un ragazzo umile e super disponile. Quando vedi un fuoriclasse come lui che ha vinto 5 Palloni d’Oro devi solo ammirare e cercare di copiare. Avere lui in squadra rende più realistico il sogno Champions”.
“VOGLIO ALLENARE LA JUVENTUS"
“Il mio sogno è quello di diventare un allenatore importante di una grande squadra, possibilmente la Juventus. Per questo sto osservando e mettendo da parte tutti i segreti dei vari allenatori che ho avuto per cercare poi di tirare fuori il meglio da me stesso. Sono tante le persone che incontro e che mi dicono 'Tu farai l'allenatore'. In verità è una cosa a cui penso già da diversi anni. Sarebbe bello continuare nel calcio così. Magari nella mia Juventus”, ha ammesso Bonucci.
"ALLEGRI? CAPITA DI AVERE DISCUSSIONI, ANCHE ACCESE"
Bonucci che ha poi parlato così di Allegri: “Una dote su tutte del mister è l'intelligenza e questo gli consente di saper gestire uno spogliatoio così importante come quello della Juventus. Ha avuto la fortuna di fare esperienza in quello del Milan, dove c'erano giocatori di un certo spessore. Non è facile governare una comunità di ventiquattro campioni. L'importante è che sentano tutti di poter essere titolari in qualsiasi partita. Il nostro conflitto superato insieme? Sì, nel calcio succedono momenti in cui ci sono tensioni. Lo stress, le partite importanti. Capita di avere delle discussioni, anche accese. Poi da persone intelligenti e mature ci si chiarisce, ci si stringe la mano e si guarda insieme in avanti, verso lo stesso obiettivo".
“FISCHI DEI TIFOSI? ME LI SONO MERITATI”
“I fischi me li sono meritati, così come mi sono meritato gli applausi e spero di continuare a meritarli perché significherebbe che sto facendo il mio dovere, quello per cui rincorro quel pallone. Sono contento di quello che sto vivendo in questo momento. A inizio campionato i fischi mi hanno caricato per un verso, ma mi hanno anche provocato sconforto. Ora sono arrivati gli applausi. Spero che diventino sempre più forti e più calorosi", ha concluso Bonucci.
L'INTERVISTA INTEGRALE SUL CORRIERE DELLO SPORT