Bologna, per sempre Rodrigo Palacio
Raramente parla. Mai ha chiaramente esposto il suo amore per Bologna, però fa i fatti: ed è quello che più conta. Per lui parlò Gasperini, alla vigilia della partita contro l'Atalanta: “Quest'estate abbiamo provato a prenderlo. Gli abbiamo detto che gli avremmo dato l'opportunità di giocare in Champions. Lui ci rispose di no, voleva restare al Bologna”.
Bologna-Palacio ancora insieme: rinnovo fino al 2021
Sempre in quell'estate, quando sulla panchina dei rossoblu c'era ancora Inzaghi, in ritiro durante le ripetute lo fermò: “Rodri quanti anni hai?” - “37 mister!” - rispose lui, senza neanche il fiatone - “Lo sai che corri il triplo di tutti i tuoi compagni vero?”. Ed oggi, che di anni ne ha 38, se vi dovesse capitare di andare a vedere un allenamento a Casteldebole, quando c'è da correre lui è ancora lì: davanti a tutti.
Per sempre Rodrigo Palacio, per sempre con la maglia del Bologna. Un giocatore che sembra immortale, con una passione inesauribile per il calcio. Alla fine di ogni allenamento, si toglie gli scarpini e si siede sull'erba del centro tecnico Niccolò Galli. Resta lì a guardarsi intorno, con il pallone fra i piedi, come fosse un ragazzino al parco. A casa pare non volerci mai tornare. Ama quello che fa e ama dove si trova. Ha sempre una parola per tutti, specie per i più giovani: si ferma, li prende da parte e spiega loro come va fatto o non fatto un movimento.
Ma guai a mettere i piedi in testa a Mihajlovic, quello non lo farebbe mai. Tra i due c'è una stima infinita. Prima della malattia Sinisa aveva diverse offerte e Palacio si confrontò con lui e gli disse “Se rimani tu rimango anch'io”. Entrambi senza batter ciglio presero la decisione. Ora sono l'anima del Bologna e di Bologna.
Sarà perchè El Trenza nasce a Bahia Blanca, lì dove nacque anche un certo Manu Ginobili, che nella bologna cestistica è considerato secondo solo al Papa. Dopo ogni partita vola al PalaDozza a guardare le partite di Virtus e Fortitudo. Conosce tutti i giocatori, la pallacanestro italiana e il concetto di “Bologna Basketcity” è l'unica cosa che lo distrae dal calcio. E forse la cosa che più lo ha fatto innamorare di questa città e di questi tifosi, che se fosse per loro “Palacio dovrebbe giocare sempre”.
Bologna ha bisogno di Palacio e Palacio ha bisogno di Bologna. Il rinnovo era solo una formalità. Annuale, come sempre: “Perchè Rodrigo non ci vuole mai mettere in difficoltà, a fine stagione vuole incontrarci e dirci come si sente, se si sente in forma rinnova” ha svelato di recente Marco Di Vaio. E sarà così per sempre, fino a quando non sarà più quello in testa al gruppo.
di Alessio De Giuseppe