Bologna, Bigon e Sabatini: "Ibra? Arrivo possibile solo per amicizia e stima"
Una trattativa clamorosa che si era aperta nello scorso mese di gennaio, un'operazione che potrebbe tornare di moda anche nella prossima sessione di trasferimenti. Zlatan Ibrahimovic e il Bologna sono stati vicini, prima che lo svedese decidesse di fare ritorno nella Milano rossonera.
Una eventualità resa possibile dallo stretto rapporto d'amicizia tra l'attaccante del Milan e Sinisa Mihajlovic e proprio l'allenatore serbo ha svelato nelle ultime ore alla tv serba Vece sa Ivanom Ivanovicem come Ibra sia intenzionato a lasciare Milano la prossima stagione. Ecco che in questo scenario, l'operazione Ibrahimovic-Bologna potrebbe tornare di moda.
Una possibilità che sicuramente affascina Riccardo Bigon e Walter Sabatini, rispettivamente direttore sportivo e coordinatore delle aree tecniche rossoblù, che sono intervenuti sull'argomento ai microfoni di Sky Sport: "Ibra non offuscherebbe nessuno, ci mancherebbe - spiega Bigon - Sapete tutti com'è nata la possibilità per lui di venire a Bologna a gennaio. Non so se potrà esserci di nuovo un'apertura, il ragazzo ha un rapporto personale con Mihajlovic ma in questo momento non credo si possa riaprire". Dello stesso avviso anche Sabatini: "E' una trattativa che si può sviluppare solo attraverso un solido rapporto di amicizia e stima. Un discorso di mercato che possa riguardare Ibrahimovic non è alla portata del Bologna, magari averlo perchè farebbe crescere tutti i calciatori intorno a lui ma non ci credo molto".
"Il Bologna non svenderà nessuno"
A prescindere dalla suggestione Ibrahimovic, Bigon e Sabatini hanno fatto il punto sulle prossime strategie di mercato del club rossoblù. Una finestra di trasferimenti che sarà inevitabilmente condizionata dalla crisi economica provocata dall'emergenza sanitaria di queste settimane. Non abbastanza, però, per costringere il Bologna a cedere i propri talenti: "Abbiamo una grossa fortuna, perché non abbiamo necessità di cedere - spiega Bigon rispondendo sul futuro di Orsolini - Quelli trascorsi sono stati due mesi molto atipici rispetto alle modalità di lavoro normali di questa fase della stagione. Da gennaio in poi solitamente si fanno molti incontri per la nuova annata, però tutto ciò non è stato possibile. Ci possiamo basare solo su dati parziali, quindi oggi lavoriamo con mille incognite".
E anche Walter Sabatini condivide le opinioni di Bigon: "E' esattamente così. Le nostre valutazioni sono incomplete. Siamo la squadra in Italia che soffrirà di più questa situazione, perché stavamo facendo un grande campionato con ragazzi tutti di 20 o 21 anni. La squadra stava decollando verso una classifica importante. Se avessimo continuato così il valore patrimoniale dei nostri giocatori sarebbe salito alle stelle. Ma il collasso del calcio e del mercato ci farà soffrire, anche se siamo una società parsimoniosa, che programma da anni acquisti e stipendi. Poi abbiamo una proprietà talmente solida che siamo tranquilli".